Riecco Sagan, ma è il giorno dei velocisti
Gp Scheldeprijs con il re del Fiandre, che pensa alla Roubaix. Tra Kittel, Kristoff e Cav c’è Viviani
by GAZZETTA DELLO SPORT, 6 aprile 2016
Obiettivo: una salutare sgambata per sciogliere le tossine della trionfale cavalcata di domenica al Fiandre e ritrovare immediatamente la concentrazione in vista dell’appuntamento che domenica chiuderà la Campagna del pavé con la Parigi-Roubaix. Con questo spirito Peter Sagan si presenta al via del 104° Scheldeprijs, o Grand Prix de l’Escaut, semiclassica di 208 km da Anversa a Schoten tradizionalmente aperta alle ruote veloci. Fermo restando che il campione del mondo non si tirerà certo indietro dalla lotta se gli si presenterà l’occasione propizia per lasciare un altro segno.
Ma è chiaro che i rischi — e qui se ne corrono — li lascerà prendere ad altri: è troppo importante il piatto che lo attende fra tre giorni sulle pietre della «madre di tutte le corse» (sarebbe il terzo a fare en plein con Gand-Wevelgem e Fiandre dopo Van Looy e Boonen) per andare a cercarsi delle rogne con i velocisti puri, per i quali quella belga non è proprio una corsa qualsiasi.
RUOTE VELOCI
Non è un caso che in passato l’abbiano firmata, tra gli altri, corridori come Cipollini (due volte), Zabel, McEwen, Van Poppel, Nelissen, Blijlevens. E, in tempi più recenti, Boonen, Petacchi, Farrar, tre volte Cavendish e altrettante Kittel (dal 2012 al 2014), oltre a Kristoff, vincitore uscente, che oggi scatterà da Anversa col dorsale numero 1: e il norvegese se li ritroverà di fronte tutti, Petacchi a parte, anche stavolta. Con loro pure Greipel e i nostri Guardini e Viviani, quest’ultimo galvanizzato dal ritorno alla vittoria, con una volata perfetta ai danni degli stessi Kittel e Kristoff, la scorsa settimana nella seconda tappa della Tre Giorni di La Panne. Sperando che non accada come un anno fa, quando i due veronesi finirono a terra nella maxi-caduta a 800 metri dal traguardo.
CINQUE SU DIECI
In chiave Roubaix, invece, oltre a Sagan è annunciato al via anche Fabian Cancellara, mentre Sep Vanmarcke, terzo al Fiandre, ha preferito tirare il fiato. Curiosità: le cadute alla Ronde hanno lasciato per terra un po’ di feriti e così domenica la terza classica monumento della stagione non vedrà alla partenza cinque dei primi dieci del 2015, tra cui il vincitore, il tedesco John Degenkolb, e il terzo classificato, il belga Greg Van Avermaet.
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