Sindrome di Sallanches
http://www.indiscreto.info/2009/09/sindrome-di-sallanches.html
23 settembre 2009
2. Griglia per Mendrisio. I favoriti saranno gli spagnoli: specialmente se eviteranno di corrersi contro come a Varese. Il tracciato pare perfetto per le caratteristiche de L’Embatido Valverde e di Ducati Sanchez. In seconda fila un ispiratissimo Cunego e il pericoloso Gilbert. E dalla terza in poi ci si può sbizzarrire con la fantasia: Boasson Hagen, Cancellara, Breschel, Freire, Pozzato, Ciolek, Chavanel, Boom, Ballan eccetera. Tutto dipenderà, scusate Lapalisse, dall’andatura nei primi giri. Ma, se permettete, il nostro interesse cadrà su altri particolari tecnici. I fratelli coltelli, le alleanze incrociate e le antiche inimicizie: l’essenza di una gara maledetta da una corale di campioni. Bartali, Anquetil e Indurain. Magni, De Vlaeminck e Fignon. Koblet, Kelly e Zabel. Nencini, Godefroot e Ullrich. Per la domenica mondiale avremo un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore. Frittatona di cipolla, per la quale andiamo pazzi, famigliare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero. E ricordiamoci di staccare il telefono…
23 settembre 2009
di Simone Basso, Indiscreto
1. Quest’anno il tracciato del Mondiale si dice che sia duro, dopo anni di percorsi assurdi con l’UCI che ha monetizzato, fregandosene dei contenuti tecnici. D’altronde dal 1980 l’ambiente è ammalato della sindrome di Sallanches. La salita di Domancy, due chilometri e mezzo di rampa con tratti sopra il 10 per cento, fu pensata originariamente per Bernard Thevenet. Poi, tre anni dopo, il Bernard nazionale era diventato un altro: Hinault, quindi ancora meglio. Il Tasso, reduce dal clamoroso ritiro al Tour, arrivò arrabbiato all’appuntamento: l’équipe del bretone iniziò subito il forcing. Il campione uscente Jan Raas, annusando la batosta, si ritirò al termine del primo giro. Fu un autentico massacro: nel finale il solo Baronchelli riuscì a rimanere nella scia di Hinault. Che all’ultimo giro, il ventesimo, abbandonò Gibì al suo destino per fasciarsi con l’iride. Una mattanza mai più vista: la corsa fu conclusa da soli quindici corridori! E da Sallanches in poi, sulla salita di ogni circuito, ai commissari tecnici appare un fantasma: quello di Domancy, la strada resa leggendaria da Le Blaireau.
2. Griglia per Mendrisio. I favoriti saranno gli spagnoli: specialmente se eviteranno di corrersi contro come a Varese. Il tracciato pare perfetto per le caratteristiche de L’Embatido Valverde e di Ducati Sanchez. In seconda fila un ispiratissimo Cunego e il pericoloso Gilbert. E dalla terza in poi ci si può sbizzarrire con la fantasia: Boasson Hagen, Cancellara, Breschel, Freire, Pozzato, Ciolek, Chavanel, Boom, Ballan eccetera. Tutto dipenderà, scusate Lapalisse, dall’andatura nei primi giri. Ma, se permettete, il nostro interesse cadrà su altri particolari tecnici. I fratelli coltelli, le alleanze incrociate e le antiche inimicizie: l’essenza di una gara maledetta da una corale di campioni. Bartali, Anquetil e Indurain. Magni, De Vlaeminck e Fignon. Koblet, Kelly e Zabel. Nencini, Godefroot e Ullrich. Per la domenica mondiale avremo un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore. Frittatona di cipolla, per la quale andiamo pazzi, famigliare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero. E ricordiamoci di staccare il telefono…
Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)
(in esclusiva per Indiscreto)
(fine terza puntata – fine).
Commenti
Posta un commento