FOOTBALL PORTRAITS - Frank De Boer, predestinazione San Siro
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di CHRISTIAN GIORDANO ©
San Siro nel destino. Si trattava solo di capire con che colori. Il debutto di allenatore dell'Ajax, per Frank De Boer, è stato proprio alla Scala del calcio, il giorno dopo Sant'Ambrogio: 8 dicembre 2010, ultima del girone di Champions fra squadre già qualificate, 2-0 al Milan che, sino a giugno, sembrava averlo scelto per il dopo-Mihajlovic prima di virare su Montella.
In panchina c'era ancora Allegri. Su quella dell'Ajax, il gemello più difensivo di Ronald con cui ha giocato anche in nazionale, nel Barcellona e ai Rangers, ha alzato cinque trofei in sei sei stagioni: 4 Eredivisie e la Supercoppa d'Olanda.
Lo scorso 11 maggio, 4 giorni prima del suo 46esimo compleanno, la rescissione consensuale dal club in cui è cresciuto. Un copione che sembrava già scritto da almeno un anno, visto che sembrava già chiuso l'accordo con l'Inter per il post-Mazzarri, prima del clamoroso Mancini-bis.
De Boer alla fine restò ad Amsterdam, per estendere all'Europa il dominio in campionato: 4 Eredivisie in fila, il primo a riuscirci, e due secondi posti con la quinta sfumata quando sembrava già vinta. Un classico, per l'antieroe cui Toldo parò due rigori a Euro2000.
Non il miglior biglietto da visita per un predestinato che ad aprile 2014 sembrava già del Tottenham e questa estate il prescelto per il dopo-Martinez all'Everton, che invece ha poi scelto un altro Ronald gemello olandese: "Rambo" Koeman.
L'inglese perfetto è essenziale nel CV richiesto da Joorabchian e Zahavi, i potentissimi consulenti di mercato del gruppo Suning.
Mago dei giovani nell'Ajax e da assistente di Masoud Zarifi nelle nazionali di categoria, predica un olandesissimo 433 barcellonizzato con uscita di palla bassa e pressing alto. E tanta tecnica. A San Siro, senza quella, il destino è segnato.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
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