Longo Borghini bravissima faccia di bronzo

Stessa maledetta discesa ma non la identica curva, e altra gara stravolta - quasi in fotocopia. Ventiquattro ore dopo la prova in linea maschile costata a Nibali una clavicola e una medaglia ormai sicura, un'altra caduta ha deciso la corsa femminile, chiusa con la terza medaglia azzurra a questi Giochi: il bronzo di Elisa Longo Borghini. 

Un'altra che di cadute gravi se ne intende: frattura della cresta iliaca nel 2013. Due anni dopo, vinceva uno storico Giro delle Fiandre.

A Rio tanta paura per l'olandese Van Vleuten, in ospedale per accertamenti col medico federale ma a terra, esanime, per secondi parsi interminabili.

E così, come per l'oro del belga van Averamaet il giorno addietro, anche per le ragazze è stato l'asfalto reso umido dalla particolare vegetazione a decidere il podio: sul gradino più alto un'altra olandese, Anna van der Breggen, poi la svedese Emma Johansson (argento anche a Pechino 2008) e la nostra, bravissima, Longo Borghini, davanti alla Abbott, fuoriclasse ripresa ai trecento metri e perfetta icona di uno sport tanto crudele quanto affascinante.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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