HOOPS PORTRAITS - Greer, attenti al Bulldog


Uno dei giocatori più forti in una delle squadre più forti di sempre. Ecco, in sintesi, l’altissimo profilo di Hal Greer. E il nickname, The Bulldog, vale più di mille descrizioni. 

Guardia di 1,87x78 rapida e dall’immarcabile jump shot, di quello squadrone Greer era la seconda opzione offensiva (22.1 punti per gara), oltre ceh secondo marcatore, dietro sua maestà Wilt Chamberlain (24.1).

Primo atleta nero con borsa di studio per meriti sportivi alla Marshall University, in quattro stagione di college viaggiò a 19.4 punti di media e addirittura 23.6 ppg da All-American nell’anno da senior prima di essere scelto dai Syracuse Nationals al secondo giro del draft NBA 1958. 

Con la franchigia, che nel 1963 si trasferirà a Philadelphia e cambierà nome in 76ers, trascorrerà tutti i suoi 15 anni di carriera.

Dieci volte All-Star e per ben diciassette Secondo quintetto NBA, ha chiuso con 19.2 punti, 5 rimbalzi e 4 assist a partita in regular season; medie che nei playoff salivano a 20.4 punti, 5.5 rimbalzi e 4.3 assist a partita. 

L’anno dopo il titolo è stato forse il migliore: MVP all’All-Star Game con record di punti in un quarto (19) e career-high di 24.1 punti a partita. Bulldog sì, ma non solo.

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