Chelsea, rivoluzione totale

Eccola l'istantanea del diverso momento storico di Chelsea e Everton. L'olandese di scuola e passaporto se ne sta lì, impassibile, davanti alla lezione di 343 impartitagli dall'olandese di campo: l'italiano che esulta così, anche sul 3-0, suscitando su twitter lo humour tutto britannico del Daily Mirror: "basta festeggiare i gol così; conte, o José s'offende".

A Stamofrd Bridge stavolta non c'era lo United, e la dimostrazione di forza dei Blues londinesi è stata, a tratti, persino imbarazzante: il Chelsea ha chiuso la partita in un minuto, a neanche metà primo tempo; e l'Everton ha tirato in porta per la prima volta al settantesimo.

Dalla doppia scoppola presa contro Liverpool e Arsenal, Conte ha rivoluzionato la squadra e complice l'assenza di impegni europei i risultati si vedono: cinque vittorie su cinque in Premier, 16 gol fatti e zero subiti.
Davanti a Courtois, fasce coperte con due esterni di spinta come Moses e Marcos Alonso; difesa a tre con la velocità di Azpilicueta a complementare stazza e passo lungo di Cahill, capitano al posto di Terry che da buon totem esulta come fosse ancora titolare, e la diga Kanté-Matic a compensare le amnesie di David Luiz, libero di far danni sì ma nell'altra area. E là davanti, Hazard e Pedro sono tornati quelli dei bei dì; come Diego Costa, un gigante fra i bambini, che a differenza del suo primo anno inglese adesso si diverte anche se là davanti non fa solo la guerra.

I tifosi dei Toffeemen hanno cominciato a lasciare lo stadio già al 67', un minuto dopo l'ingresso del 18enne talentino Tom Davies: come a dire pensiamo al futuro.

Il presente invece, per Conte e Abramovich, è già da applausi. Koeman l'ha capito, e fra olandesi (di passaporto o di scuola) non c'è bisogno di sussurri all'orecchio: "umiliazione per noi" sarebbe non ammettere che questo Chelsea gioca un grande calcio. Un calcio totale.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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