Cristiano Realdo
A sei giorni dalla chiusura delle urne, il Pallone d'oro 2016 (Bale, compagno di merengue, permettendo) non ha solo dominato il derby di Madrid numero 277. Lo ha quasi ridicolizzato, ben al di là della 32esima volta in Liga in cui ha segnato almeno tre gol.
Un gigante tra bambini, il portoghese. A 31 anni, fresco di rinnovo quinquennale con le meregue, ha domato da nsolo un Atlético per un tempo, il primo, troppo remissivo per essere vero. Per essere figlio del Cholo, e all'ultimo Clásico madrileno al 50enne "Vicente Calderón, ripetutamente aizzato dallo stesso Simeone.
Ha sfoderato il repertorio completo, CR7. Punizione con errore e deviazione della barriera, rigore a spiazzare il pur magnifico Oblak. E il tocco sottoporta su assist di Bale.
Per il tornado blanco fanno 375 in merengue, 18 nel derby, superato di un gol don Alfredo Di Stéfano come top scorer all time contro i colchoneros. E forse sarebbero anche stati quattro, con il colpo di testa che Fernández Borbalán ha giudicato non tutta oltre la linea di porta, con Oblak finito, lui sì, dentro la porta.
L'Atletico, visto raramente così poco aggressivo e sin troppo scolastico nel 4-4-2, non perdeva in casa dal settembre 2015. L'ultimo a batterlo lì fu il Barcellona, che pareggiando 0-0 al Camp Nou col Malaga è scivolato a meno quattro dalla capolista, unica imbattuta.
A un terzo di campionato, l'Atléti è già a meno nove e il Barça a meno quattro. E la Liga, come il Madrid, è sempre più Cristiano. Cristiano Realdo.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
19 novembre 2016
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