Yaya is back!


Era in rotta con Guardiola, proprio come gli era successo al Barcellona, dove secondo lui Pep lo faceva giocare troppo poco e non con la necessaria continuità. Al City, se possibile, l'inizio era stato anche peggio. Subito fuori squadra, ostracismo prolungato e aria di cessione, a meno di scuse ufficiali di giocatore e procuratore. Scuse mai presentate dai diretti interessati, e anzi con l'agente Dimitri Seluk che ha contrattaccato: "Se Guardiola vuole la guerra, l'avrà".


Non giocava dal 24 agosto, l'ivoriano: titolare nel ritorno del preliminare di Champions, 1-0 all'Etihad contro la Steaua Bucarest, virtualmente già eliminata col 5-0 in Romania. Da allora, mai a referto, battaglia a colpi di media e social, e poi - out of the (sky) blue - all'improvviso, tre mesi dopo, ecco la chance da titolare contro il Crystal City.

Doppietta del 2-1 a Selhurst Park, salutata - via twitter - da Roberto Mancini, da sempre suo estimatore, che fece di tutto per portarlo all'Inter. Inutilmente. Troppo caro, secondo alcuni. Troppo bollito, secondo altri. Troppo ancora da Premier League, secondo il quattro volte Pallone d'oro africano.

Con quelli alle Eagles, salgono così a 82 i gol segnati da Yaya nelle gestioni-Guardiola. E tra i tifosi sono in tanti, adesso, a pensare che sia proprio il Pep a doversi scusare.

La verità "vera", forse, è che Pep e Yaya sono perfetti l'uno per l'altro. Maschi alfa, intelligenze calcistiche (e no) superiori.  E forse sin troppo uguali.  Bentornato, Yaya.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
19 novembre 2016

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