Chelsea vs Arsenal, una rivoluzione dopo

Dall'Emirates a Stamford Bridge, 133 giorni dopo. È cambiato il mondo, in Premier da quel 3-0 Gunners alla sesta giornata, il 26 settembre, che portò, al Chelsea, la vera rivoluzione contiana: altro sistema di gioco (dal 4141 al 3421) con promozioni insospettabili (Marcos Alonso e Moses esterni, Azpilicueta centrale di destra) ed esclusioni eccellenti.

Su tutte Oscar, finito in Cina, e il veterano Ivanovic: all'andata capitano con Terry infortunato e di lì in poi titolare solo l'8 gennaio nel 4-1 al Peterbrough nel terzo turno di FA Cup.

Da quella sconfitta con l'Arsenal, la seconda consecutiva in campionato e contro un'altra grande dopo il ko in casa col Liverpool, i Blues spiccarono il volo.

Tredici vittorie filate in Premier, record all-time dell'Arsenal versione "Invincibili" eguagliato, e inframmezzate solo da un altro derby perso, l'1-2 col West Ham, costato l'eliminazione nel quarto round di League Cup. Torneo dal quale l'Arsenal è invece uscito nel turno successivo, i quarti, per mano del Southampton.

Da quel 3-0 sui Blues, anche l'Arsenal è cambiato, e molto per via degli infortuni. Wenger ha virato sul 4231 o 433 con Giroud punta centrale, Sanchez largo a sinistra e Özil trequartista libero di spaziare.

Lo stop interno nel turno infrasettimanale, 1-2 dal Watford di Mazzarri, ha solo evidenziato le crepe già intraviste nel soffertissimo 2-1 sul piccolo Burnley, che all'Emirates è uscito dalla propria area solo al 93', col rigore su Barnes trasformato da Gray prima di quello, decisivo, del solito "Nino Maravilla".

L'imprendibile folletto che all'andata martirizzò in campo aperto i centraloni Cahill e David Luiz, innescando così la vera rivoluzione contiana dei Blues, oggi primi a +9 sulle due di Londra Nord, Tottenham e Arsenal, e sin qui le più belle del reame ma non affamate quanto la regina e il suo cacciatore. Centotrentatré giorni dopo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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