Storia di Gianni Bugno


Gianni Bugno inizia la sua carriera ciclistica a 14 anni. Vince subito centrando traguardi prestigiosi. Da allievo conquista il Campionato italiano individuale e a squadre. Da dilettante vanno segnalati diversi successi, tra cui il Campionato italiano 2^ serie (1983) e, soprattutto il Gran Premio della Liberazione (1985) vero trampolino di lancio al mondo dei professionisti. A settembre 1985 passa professionista nell'Atala di Franco Cribiori, grande estimatore del monzese. 

Il 1986 è il vero anno del debutto con i " grandi " e Gianni ottiene tre successi significativi ( Giro dell' Appennino, davanti a Sua Eccellenza Francesco Moser, Giro del Friuli e Giro del Piemonte ). 

C'è molta attesa per il comportamento di Gianni al Giro d'Italia del 1987, dal quale però si ritira alla 17^ tappa. La sua stagione è comunque positiva: vince una tappa del Giro di Trentino, rivince il Giro dell'Appennino e arriva primo a Camaiore e alla Coppa Sabatini. Alla fine del 1987 Bugno, in una classifica diramata dalla Lega, risulta terzo, dietro ad Argentin e Bontempi. Cresce lo spessore atletico e la passione dei tifosi. 

Nel 1988, con la maglia nuova della Chateau d'Ax, vince il Giro di Calabria, la tappa di Limoges del Tour - iniziato in modo approssimativo dopo l'abbandono del Giro in seguito alla frattura della clavicola - e, per la terza volta consecutiva, il Giro dell'Appennino oltre che una tappa del trittico premondiale di Verona. 

Il 1989 è un anno magro per Bugno anche se si aggiudica alcune corse importanti come la Tre Valli Varesine. Al mondiale di Chambéry è ottavo, migliore dei nostri. 

Nel 1990 il ciclista di Monza si risveglia. Comincia con la Milano - Sanremo, passa per il Giro d'Italia ( maglia rosa dalla prima all'ultima tappa con tre vittorie parziali ), l'Alpe d'Huez e Bordeaux al Tour de France e, dulcis in fundo, la Wincanton Classic di Coppa del Mondo. 

Nel 1991 vince 13 corse con la nuova maglia della Gatorade - Chateaux d'Ax: tre tappe al Giro, ancora all'Alpe d'Huez al Tour, Clasica de San Sebastian e, soprattutto il Mondiale di Stoccarda. Il 1992 è un anno travagliato, delude al Tour che era il suo obiettivo stagionale ma in compenso trionfa al Mondiale in Spagna, a casa di Indurain, pilotato egregiamente da Perini. Non pago del risultato clamoroso, conquista Giro del Lazio, Giro dell'Emilia e Milano Torino. 

Se il 1993 è una stagione da dimenticare, il 1994 si apre con il trionfo al Giro delle Fiandre, con la maglia della Polti e prosegue poi con una tappa del Giro. Delude al Tour ed è costretto a rinunciare al Mondiale di Agrigento perché risultato positivo alla caffeina alla Coppa Agostoni. 

Nel 1995 approda all MG - Technogym di Giancarlo Ferretti. Vince il Giro del Mediterraneo e prosegue con il Campionato Italiano - per la seconda volta -. 

Nel 1996 vince quattro gare in altrettante Corse a tappe. 

Nel 1997 cambia ancora squadra ed approda alla " corazzata " Mapei con la quale riesce ad ottenere un'unico risultato e precisamente in una tappa del Giro di Malesia. 

Il 1998 è il suo ultimo anno di professionismo: vince alla Vuelta e partecipa al Mondiale su strada per la dodicesima volta. Corre il Giro di Lombardia, la sua ultima gara dalla quale si ritira prima del traguardo.

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