Froome IV a Marsiglia, Bodnar e Bardet per 1"
Un monstre contre la montre: Chris Froome, per la quarta volta signore in giallo.
Bardet se lo vede alle spalle, Froomie gli ha già mangiato i due minuti della partenza, e potrebbe prenderlo ma non vuole. Forse non vuole umiliarlo. O forse è proprio ciò che fa lasciandolo lì a bagnomaria: da secondo a 23” al via a 52esimo al traguardo a 1’57” da Froome, che ha di fatto vinto il quarto Tour, il terzo consecutivo. Per il Team Sky, il quinto in sette anni di esistenza.
A Parigi sarà passerella con tanto di tradizionale flute di champagne in corsa. Perché è nella crono di Marsiglia – 22,5 km con partenza e arrivo in omaggio agli ottant’anni del non pienissimo Velodrome – che la 104esima Grande Boucle si è decisa.
Mai Froome aveva avuto margini così ristretti fino alla penultima tappa: 5’11 su Contador nel 2013, 2’38 su Quintana nel 2015, 4’11 su Bardet nel 2016.
Quel Bardet che, scavalcato sul podio da Uran Uran (ottavo a 31” e secondo a 54” nella generale) ha mantenuto per un secondo il terzo posto su Landa (che ancora può soffiarglielo sui Campi Elisi).
E per un secondo Bodnar ha vinto sul successore Kiawtkowski il derby polacco tra campioni nazionali a cronometro.
Certo non la specialità di Fabio Aru, che ha difeso il quinto posto e incassato i complimenti del leader. La battaglia fra il cavaliere dei 4 mori e il mostro del tempo è già cominciata. Arrivederci alla Vuelta.
Da Marsiglia, per Sky Sport 24, Christian Giordano
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