Chelsea v Man City, test di leadership

Sei gol in sei partite di Premier, ma nel big-match della settima - la sfida nella sfida Aguero contro Morata - capocannonieri con Lukaku dello United - non ci sarà. Colpa dell'incidente stradale del Kun, il cui taxi è finito contro un semaforo ad Amsterdam l'indomani notte dopo il 2-0 del City sullo Shakhtar in Champions; bilancio: una costola rotta e otto settimane out.

Guardiola - Ibra docet - dopo il crociato anteriore destro saltato a Mendy, e tutto settembre senza Kompany, l'ha presa con filosofia: "Il giorno libero è libero, e io non faccio il poliziotto" ha detto il Pep, che - come il suo collega Sampaoli con l'Argentina nelle ultime due di qualificazione mondiale con Perù ed Ecuador - perde un uomo-chiave da già 7 gol e 3 assist in stagione. 

Dall'altra parte Conte, che insegue l'aggancio in vetta, non avrà in difesa David Luiz, alla terza e ultima giornata di squalifica, e come cambio nel mezzo Drinkwater (guai al polpaccio fino a metà ottobre); ma là davanti potrebbe finalmente schierare Hazard, per la prima volta in questa Premier, già dal primo minuto. Coincidenza fortunata perché il belga, contro gli Sky Blues, ha un feeling particolare: tre gol e due assist negli ultimi cinque scontri diretti.

I due di un anno fa li vinse il Chelsea, ma questo City - co-capolista con il "cugino" United a 16 punti - in sei giornate ha segnato 21 volte. Solo il Newcastle '94-95 e lo United 2011-12, con 22, hanno fatto meglio. In entrambi i casi però il titolo lo vinse qualcun altro, e sempre beffando lo United: di un punto il Blackburn di Dalglish, icona-Liverpool; e per un gol di differenza il City di Mancini con quello storico 3-2 al QPR all'ultimo minuto dell'ultima giornata. E a segnarlo fu lui. Quello del taxi. 
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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