Euroavversarie: Spurs forza 4, Lipsia al Timo


Manca un mese, e Tottenham e Lipsia - euroavversarie di Juventus (in Champions) e Napoli (Europea League) - stanno tutte bene. Pure troppo.

Gli Spurs di un Harry Kane sempre più recordman - superato Teddy Sheringham come miglior marcatore nella storia del club in Premier League (98 gol in 135 presenze, uno in più ma con 99 partite in meno dell'ex Teddy-boy) - hanno fatto accademia nel 4-0 su un Everton così dimesso da metter tristezza.

Mai in partita i Toffeemen. Un po' come successe nel 4-0 di un anno fa, ma il 14 gennaio, al White Hart Lane contro il povero West Brom dell'allora manager Tony Pulis. Stavolta, l'espressione d'impotenza è tutta nel faccione di Sam Allardyce, di fronte a un Pochettino che il match l'ha stravinto a mani in tasca.

Il suo 4-2-3-1 regala spettacolo, specie in velocità. Con un Dele Alli che va a fiammate, ma quando s'accende abbaglia: come nel tocco-tacco nel 4-0 per Christian Eriksen - nel ruolo, oggi, il top d'Europa. In nazionale devono giocare tutti con lui, nel club lui può giocare con tutti: tanta è la qualità, che in questi Spurs a Lamela vien riservato il garbage time. Lo scatenato Son, 5 gol nelle ultime 5 in casa, è invece ormai un titolare fisso, e certo non per marketing e merchandising. 

La notizia - brutta per Massimiliano Allegri e i suoi - è che ormai son pronti al rientro Wanyama - partito dalla panchina - e, soprattutto, Alderweireld in difesa.

Sarri invece si sarà specchiato nel 4-3-3 di Hasenhüttl: 3-1 allo Schalke 04 grazie, anche, al nono gol e al quarto assist in stagione di Timo Werner, entrato dalla panchina.

Il Son del Lipsia invece si chiama Kevin Kampl, e non è sudcoreano ma sloveno di passaporto anche tedesco. Non è Kevin De Bruyne ma strappa le partite. Per prendergli le misure c'è tempo un mese. Giusto giusto.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
13 gennaio 2018

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