Storia di Alessandro Paganessi


Tra i dilettanti fa intravedere delle qualità che gli prospettano un luminoso avvenire, soprattutto nelle corse a tappe (vince il Giro della Valle d'Aosta ed è 2° nel Giro Baby), ma una volta approdato al professionismo si è invece perduto per strada: gli sono rimasti solo sprazzi di bravura, ma privi di quella continuità la cui mancanza ha pesato negativamente sui suoi risultati. Il carattere ha pure influenzato la carriera per cui non ha sempre saputo rispondere alle sollecitazioni di chi, ostinatamente, credeva in lui. Breve il suo palmarès che si apre con la tappa di Maracaibo nel Giro del Venezuela '81 e che offre come stagione migliore l'83 con la vittoria di Arabba nel tappone del Giro d'Italia, con la tappe di Skoevdee e Husqvarma nel Giro della Svezia, il circuito di Ragusa e la Tre Valli Varesine. Successivamente ha vinto solo la tappa di La Chaux-de-Fonds nel Romandia '85 e quella sulla salita di Laax nel Giro della Svizzera '87. Ha preso parte a 6 Giri d'Italia (2 ritiri) vincendo, oltre alla tappa di Arabba, anche la cronosquadre nell'83 con la Bianchi. Il suo miglior piazzamento è stato il 12° posto nell'86. Ha partecipato ad un mondiale ('83) concluso prematuramente con il ritiro. Conclusa l'attività agonistica su strada nel 1987, a nemmeno 29 anni, si è dedicato alla Mountain-Bike dove si è aggiudicato il Campionato Italiano Cross-Country '88 e '89.

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