Storia di Guido Reybrouck


Dotato di un guizzo bruciante si è assicurato un buon numero di vittorie senza essere, peraltro, un cacciatore di traguardi a ogni costo: si accontentava di aggiungere annualmente qualcosa al palmarès ...e pensava alla stagione successiva. 

Le sue migliori prodezze le ha concretizzate nella a lui congeniale Parigi-Tours che vinse tre volte negli anni pari: '64 e '66 davanti a Rik Van Looy e '68 su Walter Godefroot e Leman. Una curiosa e significativa coincidenza: uno zio, Gustave Danneels, aveva già vinto per tre volte la stessa classica francese. 

Apprezzato per il suo spunto, ha corso anche in Italia con la Faema e la Salvarani. Ha messo a segno successi di rilievo come il campionato belga '66, l'Amstel Gold Race '69, per due volte il Giro della Nuova Francia (Canada) '71-72 e il Campionato di Zurigo '64. 

Nutritissimo il bottino nelle tappe dei Giri: 6 in Francia, 3 in Italia, 4 in Spagna, 1 in Belgio, 1 in Picardia, 2 nella Parigi-Nizza, 3 in Sardegna, 1 nella Parigi-Lussemburgo, 2 nel Catalogna, 1 nella Tirreno-Adriatico, 2 nel Levante (Spagna), 1 nella Nuova Francia (Canada) e 1 nell'Oise. 

Un vasto assortimento in un palmarès ricco di una sessantina di vittorie in dieci anni di professionismo. 

Ha corso da professionista anche suo fratello minore Wilfried che, portato in Italia dalla Filcas, vinse la prima tappa del Giro d'Italia '74; ma restò un episodio senza seguito.

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