Strade Bianche 2018 - Sotto due buone stelle
3 marzo 2018
Forse, è nata una stella; anzi: due. Tiesj Benoot della Lotto-Soudal ha vinto, con il piglio e la faccia e infangata à la Sean Kelly - la dodicesima edizione della Strade Bianche; ma la sorpresa – un po’ annunciata dalla presentazione iridata con Peter Sagan – è il podio, alla prima classica su strada, di Wout Van Aert, 23enne della Willems tricampione mondiale nel ciclocross e piazzato dietro nientemeno che Romain Bardet, secondo al Tour 2017.
Più che italiana è stata una classica del Nord, per spettacolo, freddo, pioggia, e sterrato diventato subito fango. Tanto fango.
Non a caso, a dominarla son stati due belgi classe ’94, il vincitore addirittura senza guanti e a braccia nude color magenta; e nella prova femminile, dietro l’olandese Anna van der Breggen, olimpionica a Rio2016, e la polacca Katarzyna Niewiadoma, bronzo mondiale a Richmond 2015, ha chiuso terza Elisa Longo Borghini, la più “fiamminga” delle italiane.
La faccia di questa Strade Bianche, la classica che il mondo ci invidia è quella nuova quanto antica di Tiesj Benoot. Ha vinto alla vecchia maniera, scattando ai -12km su Le Tolfe, l’ultimo strappo di sterrato, una corsa che all’estero è già Evento.
Gare così sanno di epica, e nascono sotto una buona stella. Stavolta, forse, anche due.
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