Roberto Visentini - La Sfinge


Bicisport - Speciale Guida al Giro 1986
Supplemento al n. 5 - maggio 1986

1 - Più utili le crono delle salite
2 - So che qualcuno non crede più in me
3 - Lascio il Tour per vincere il Giro
4 - Volpi, il giovane più interessante

Ogni anno ci ritroviamo a parlare del Giro d'Italia: è più duro, più difficile, ci sono più montagne, finalmente ci sarà più selezione. Poi invece finisce il Giro e siamo tutti quanti a chiederci dove erano le montagne di cui si ea parlato prima, perché non c'è stata la selezione che si aspettava e così via. D'altra parte Torriani pensa ai suoi interessi e fa i fatti suoi senza dare troppa importanza alle richieste che gli vengono dagli addetti ai lavori.

Per quanto mi riguarda mi sembra che vada un po' mglio degli altri anni, ma dico questo con la speranza che le cartine che ci hanno dato siano giuste. Perché se poi inseriscono le gallerie è inutile che ci dicono l'altitudine dei passi e disegnano sull cartine dei gran picchi...

Sul percorso è inutile dire più di tanto, perché si rischia di dire cose sbagliate o inutili. Il Giro quest'anno è il mio unico obiettivo. Non andrò nemmeno al sulle strade del Tour, salvo imprevisti dell'ultima oa, per dedicare tutte le mie energie fisiche e psichiche al Giro d'Italia che io credo di poter vincere. So che tutti quanti hanno qualche perplessità sulla mia tenuta, però è anche vero che sono stato coperto di insulti per aver detto cose vere, ma scomode.

La mia squadra è sufficientemente attrezzata per controllare la corsa, la presenza di Roche rappresenta poi un'arma in più che sapremo usare nella migliore maniera. E' interessante anche la partenza dal sud, io almeno la giudica molto positivamente perché ci permetterà di rifinire la preparazione al caldo e di affilae al meglio le nostre armi in vista dei confronti più duri. Credo che le cronometro saranno ancoa decisive: basterà andare forte in quelle due tappe e difendersi in salita. Infatti i margini di vantaggio che si possono acquisire nelle crono sono difendibili su salite brevi e non dure, mentre il contrario non è possibile. proprio per questo dico che Moser rimane ancor nella ristretta cerchia dei favoriti. Anche Saronni può vincerlo se dimostrerà di poter sostenere, come faceva in passato, lo stress di una grande corsa a tappe. Il favorito numero uno però rimane LeMond che avrà fatto tesoro delle esperienze fatte al Tour e lo scorso anno con Hinault al Giro. 

Dei giovani, Volpi mi semba il migliore, il più interessante, ma bisognerà vedere come si comporteranno gli altri e se sapranno inserirsi nella lotta per la maglia rosa. Forse è ancora presto.


ROBERTO VISENTINI
E' nato a Gardone Riviera il 2 giugno 1957. Professionista dal 1978, ha sfiorato più volte la maglia rosa finale, mancandola sempre per l'incapacità di affondare i colpi decisivi. Ha doti tli da garantirgli un ruolo da protagonista

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