Stephen Roche - Il Paggio


Bicisport - Speciale Guida al Giro 1986
Supplemento al n. 5 - maggio 1986

1 - Non era così che volevo presentarmi
2 - L'ultima settimna sarà decisiva
3 - LeMond è proprio un brutto cliente
4 - Con Visentini mi troverò molto bene

Non erano queste le condizioni nelle quali speravo di debuttare al Giro d'Italia. Ho avuto un inverno molto sofferto e tribolato che mi ha impedito di svolgere un regolare e tranquillo programma di preparazione. Ho anche iniziato a correre molto tardi rispetto alle mie abitudini e questo non so quanto potrà influire sulla mia condizione.

E' vero che dovendo correre poi il Tour de France potrei godere in luglio di qualche vantaggio, ma essendo il mio primo anno in una squadra italiana ci tenevo a farmi conoscere in Italia. Mi hanno detto che questo Giro d'Italia è un po' più duro delle ultime edizioni, ma non sono certo le difficoltà a preoccuparmi visto che ormai il Tour de France mi ha abituato a cose tremende.

Sono contento che si parta dal sud: ominceremo subito al caldo. Poi vedremo cosa succederà sulle prime salite. Il primo appuntamento importante credo sia il Terminillo, anche se è un po' lontano dal traguardo. Decisiva sarà comuqnue l'ultim settimana: si comincia con Salice, poi Foppolo, quindi le cronometro e ancora Pejo e la Bassano-Bolzano. Credo che quella cronometro, in mezzo a tappe di montagna, possa risultare molto pericolosa per tutti: la capacità di recupero può fare qualche brutto scherzo. 

Penso e spero di poter fre un buon Giro, ma solo lungo la strada potrò capire quali saranno le mie reali possibilità. I miei obiettivi nel Giro sono di ottenere con Roberto, per la squadra, il milgior risultato possibile. Sulla carta io penso al Tour e Roberto al Giro. 

Il favorito è LeMond. Ho visto l'americao correre il Tour de Farnce e so con quale determinazione sa affrontare gli ostacoli più duri. E' un corridore completo e alla sua prima possibilità di vincere qualcosa senza il condizionamento del suo capitano Hinault, non credo che perda l'occasione. Questo non vuol dire che il suo cmpito sarà facile. Moser, ad esempio, è un avversario difficilissimo da battere. Specialmente in Italia, dove sa esaltarsi davant al suo pubblico. 

Poi bisognerà vedere Saronni: solo durante il Giro si potrà capire però se è ancora in grado di vincere una grande corsa a tappe. Io stimo molto anche Contini.

Ho lsciato per ultimo il mio compagno Roberto: ha dimostrato negli anni di avere i mezzi per vincere un Giro, spero proprio che ci riesca quest'anno.


Stephen Roche
E' nato a Dublino, in Irlanda, il 28 novembre 1959. E' professionista dal 1981. Al suo primo Giro, è uno degli aspiranti a un ruolo di primaria importanza. Non è un vincente dotato di spunti ececzionali, ma un regolarista che può emergere n corse lunghe.

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