Un uomo Solari allo sbando


La semana más negra in 117 anni di historia blanca: tutto è perduto, anche l'onore. Due volte Barcellona, persino Girona e infine Ajax. In sei giorni il Real Madrid ha buttato via la prima temporada del dopo-Zizou-e-CR7: usciti in Copa del Rey, addio alla Liga mai nata e ora fuori dal giardino di casa, la Champions, vinta 4 volte negli ultimi cinque anni, le ultime tre consecutive. Impresa unica da quando la coppa ha cambiato nome e formato.

Un uomo... Solari allo sbando, l'entrenador che sta facendo rimpiangere persino Arsenio Iglesias come allenatore più perdente - in casa - nella storia dei blancos. L'argentino ha perso il 42,86% delle partite al Bernabeu, contro il 30% di Iglesias; un abisso da Mourinho che ha appena il 5,68% di sconfitte interne.

A Valdebebas avrà anche lasciato poche vedove ma di sicuro la più importante, il presidente presente e chissà se futuro. Don Florentino, che per il popolo merengue ritiene il maggior responsabile della storico "triplet" al contrario, licenziò di malavoglia il portoghese, che dal canto suo ha già profetizzato via-etere un altro bis, quello di Ramón Calderón alla presidenza del club e già numero uno banco dal 2006 al 2009.

Ma se il futuro del banquillo, e forse anche quello della poltrona presidenziale, è segnato, tutto da delineare è quello della rosa. 
Marcelo, da leggenda a separato in casa. 
Isco, nemmeno convocato per l'Ajax, si è rifiutato di salire sul pullman e ha raggiunto con mezzi suoi lo stadio, dove Ramos, fattosi ammonire apposta all'andata - ha girato una puntata della sua serie tv, SR4. Non proprio l'esempio perfetto del perfetto capitano.

Si naviga a vista, non solo per il dopo Solari fra Allegri, Klopp e Pochettino e uno Zidane-bis forse ancor meno probabile di quello di Mou. L'ultimo galáctico in merengue è stato James Rodríguez post-mondiale 2014.

In Spagna criticano il palazzinaro Pérez perché gli spiccioli risparmiato con CR7 li ha spesi per il tetto removibile del Bernabéu. Don Florentino nega. 

Ma adesso che è venuta giù in una settimana con i suoi 117 anni onusti di gloria, la Real casa si dovrà ricostruire dalle fondamenta: il Señorío Blanco e una squadra vera.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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