Francesco Badocchi, l’italiano che non t’aspetti alle Final Four Ncaa



Il ragazzo milanese che gioca ala e studia negli Usa, è riuscito a raggiungere l’atto conclusivo con Virginia che sfiderà in semifinale la sorpresa Auburn

CORRIERE.IT, 3 aprile 2019

Se ci fosse un seguipersone teatrale, o occhio di bue, a tinte tricolori sarebbe puntato quasi esclusivamente su Davide Moretti alle Final Four NCAA che inizieranno sabato allo U.S. Bank Stadium di Minneapolis. Ma è scorretto dire che il figlio dell’attuale allenatore di Pistoia sia l’unico italiano a toccare l’apice del più importante torneo giovanile cestistico del mondo. Anche Francesco Badocchi, 201 centimetri per 93 chili, nel suo primo anno di college è riuscito a raggiungere l’atto conclusivo con Virginia che sfiderà in semifinale la sorpresa Auburn. Papà italiano (Claudio) e madre statunitense (Donna Jones), per l’ala milanese la scelta di studiare al di là dell’Oceano è stata naturale, anche perché tutti gli anni andava a trovare i parenti a Mission e anche le sorelle maggiori Camilla e Arianna lo avevano fatto.

La carriera

Proprio nel Kansas, aiutato dalla presenza degli zii, è iniziata la sua esperienza a stelle e strisce con la maglia di Bishop Miege, una high school di Roeland Park con cui ha trionfato in due State Championship consecutivi. Superato un infortunio al ginocchio destro, per il 20enne è scoccata l’ora dell’inserimento nel roster dei Cavaliers di coach Tony Bennett, allenatore famoso per l’imprinting difensivo delle sue squadre. Frankie è mancino, veloce, abile nel prendere rimbalzi e soprattutto atletico. Anche all’università (dove studia economia) si è portato dietro il soprannome «The Human Pogo Stick» che gli era stato appiccicato addosso al liceo perché era famoso per la sua esplosività nel saltare sopra la testa degli avversari.

La stagione iniziale nell’universo Ncaa è stata minata dai problemi fisici che gli hanno impedito di giocare le prime partite. Il debutto di Badocchi, datato 22 dicembre 2018, è stato accolto da un applauso scrosciante dei tifosi di Virginia. La presenza nel roster di gente come Diakite, Hunter e Key ha frustrato la sua voglia di trovare spazio immediatamente e in totale ha raccolto 5 punti e 6 rimbalzi in 29 minuti spalmati su 11 partite. Dall’inizio del Torneo finale ha collezionato solo un breve cameo nel primo turno contro Gardner-Webb ma l’anno prossimo l’ex giocatore della Libertas Cernusco avrà più spazio e proverà a suonarle a tutti in campo, non solo fuori dove è un talento anche con il piano e la chitarra.

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