HOOPS PORTRAITS - Havlicek, un Hondo a parte


John Havlicek (Martins Ferry, 8 aprile 1940 – Jupiter, 25 aprile 2019) uscì da Ohio State come All-American nel 1962. La stella di quei magnifici Buckeyes era però il centro Jerry Lucas. All'epoca non erano pochi gli scout convinti che ad Havlicek mancasse un po' di talento nell'uno-contro-uno per sfondare nei pro'. Arnold Red Auerbach invece credette subito in lui e lo scelse con l'ultima pick dei Celtics, la settima, al primo giro del draft NBA del 1962.

Alcune scelti prima di lui si rivelarono autentici fiaschi, compresa la prima assoluta, Bill McGill di Utah preso dai Chicago Bulls, e la terza, Paul Hogue di Cincinnati andato ai New York Knicks. Altri invece proseguirono l'ascesa, come le prime due chiamate, Dave DeBusschere da University of Detroit ai Detroit Pistons e lo stesso Jerry Lucas. In realtà Auerbach, prima di spendere l'ultima chiamata del primo giro, era ancora intenzionato a inseguire Chet Walker, ala della Bradley, ma all'ultimo momento optò per "Hondo" (nick ispirato dall'omonimo film del 1953 con John Wayne).

Prenderlo però per Boston non sarebbe stato facile. I Cleveland Pipers della American Basketball League offrivano più soldi. In più su Havlicek, All-American anche nel football da quarterback della Bridgeport High School, nell'Ohio, avevano messo gli occhi anche i Cleveland Browns della NFL. Ritenendolo un potenziale pass catcher, lo scelsero al settimo giro pur sapendo che Havlicek, nel college football, non aveva giocato neanche un down. 

Vagliate le proposte, Havlicek scartò subito quella della franchigia ABL per via dei dubbi, più che giustificati, sul futuro stesso della lega concorrente alla NBA. L'offerta iniziale dei Celtics fu di diecimila dollari e così Hondo accettò quella dei Browns: 15.000 dollari e un'automobile.

Quella stessa estate del '62, Havlicek si presentò al training camp di Cleveland ma come wide receiver, ruolo impegnativo per uno che a football non giocava seriamente da quattro anni. E benché allo staff tecnico dei Browns piacessero quelle mani così sicure nella presa, John fu impiegato solo in un'amichevole. Neanche il tempo di un passaggio competato, e Hondo fu tagliato. 

Anche se a Havlicek non fu mai data una vera chance di mettersi alla prova, difficile biasimare i Browns. Al suo posto arrivò infatti Gary Collins, futuro All-Pro della NFL. Havlicek così "ripiegò" su Boston, e fu la fortuna sua e dei Celtics.

Giocando essenzialmente da ala, Hondo chiuse la stagione da rookie a 14 punti di media. Alla fine, diventerà il miglior swingman della storia e rivoluzionerà il ruolo di sesto uomo. Ma se non fosse stato per il gran talento di Collins, forse Havlicek nemmeno ci avrebbe mai giocato nella NBA perché, pur avendolo tagliato, i Browns credevano ancora in lui al punto da invitarlo al training camp per le successive cinque stagioni. Ormai però era tardi. Per Hondoflex il biancoverde era diventato una seconda pelle.

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