Natural Bernal Killer e lacrime di Pinot


Sul tetto d'Europa e del Tour neve, grandine, frane. E lacrime. Ma non dite che è nata una stella, perché Egan Bernal lo era già. Sull'Iseran, s'è solo consacrata: a 22 anni, l'ultimo fu Fignon, si veste di giallo un predestinato. Il terzo colombiano dopo Victor Hugo Pena nel 2013 e Fernando Gaviria nel 2018.


Peccato che per il "Messi del ciclismo", copyright del suo team principal Dave Brailsford, sia stata festa a metà. Secondo tappone del trittico alpino neutralizzato ai -37 dall'arrivo di Tignes: e tempi presi ai 2770 metri dell'Iseran: primo Bernal con 8" di abbuono, a 13" Simon Yates, a 40" Warren Barguil. L'ex maglia gialla Julian Alaphilippe, scollinata a 2'05", non ha così potuto recuperare in discesa prima dell'ultima scalata. 



Strade impraticabili, secondo l'Articolo 2.2.029 citato nella decisione 19 della giuria di commissari. Nibali ha cercato di spiegarlo, eufemismo, a Rigoberto Urán Urán, forse memore del Nairo Quintana che così gli sfilò la rosa giù dallo Stelvio al Giro 2014. Altri precedenti simili: ancora Iseran ma in senso inverso e Galibier innevato al Tour '96; e l'arrivo anticipato a Ponte Chianale anziché a Briancon al Giro '95. Decisioni sacrosante, ma questo Tour - già storico - meritava altro.


Come Alaphilippe e Thibaut Pinot, ritiratosi per guai alla coscia vecchi di due giorni, a giocarsi fino alla fine il giallo che ai francesi manca da Hinault '85. Un altro Natural Born Killer.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO


TEMPI PRESI IN VETTA ALL'ISERAN:
Egan Bernal (Team Ineos) in 2h40'31''
Simon Yates (Mitchelton-Scott) at 13’’ 
Warren Barguil (Team Arkéa-Samic) at 40’’

CLASSIFICA GENERALE 19T:
1. Egan Bernal (Team Ineos)
2. Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step) at 48’’
3. Geraint Thomas (Team Ineos) at 1’16’’

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