CR700


Vabbè, dai, troppo facile, ma come esimersi: CR700.

Dopo il gol numero 699, al Lussemburgo, nel suo ex "José Alvalade" di Lisbona, era quasi scritto che la cifra tonda arrivasse all'Olimpisky di Kiev.

Meno scontato, magari, che il 95esimo col Portogallo arrivasse su rigore e coincidesse con la sconfitta per 2 a 1 con l'Ucraìna, ora aritmeticamente prima nel Gruppo B delle qualificazioni europee.

Settecento gol in 976 partite ufficiali in carriera, senza contare i 2 in 3 presenze con l'Olimpica nel 2004.

Il più vicino in attività, ma ancora lontano, è, neanche a dirlo, "quello là", come di solito si chiamano fra loro i dioscuri di una stessa èra: al secolo Lionel Messi, fermo - ma per poco - a 672.

Il Settecento di CR nei pro' comincia a 17 anni, 17 anni fa: il 7 ottobre 2002, Sporting-Moreirense 3-0.

La pietra miliare numero 100 arriva allo United in FA Cup contro il Tottenham.

Tutte in Liga col Real Madrid quelle numero 200, 300 e 400, a Valencia, Granada e Celta Vigo, con 20 la quarta delle sue vittime preferite dietro Siviglia, Atletico, Getafe e davanti al Barcellona.

In Champions - dove tutto iniziò con la doppietta alla Roma - le perle 500 (a Malmoe) e 600, nientemeno che nella finale 2017 di Cardiff alla Juventus, dove planerà - l'anno dopo - sull'onda emozionale sollevata, a tre metri sotto il cielo dello Stadium, dal suo gol del siglo.

Perlomeno da noi il più visto e rivisto, nel repertorio completo del perfetto attaccante moderno, d'area (85%) e fuori (15%): 442 di destro, 129 di sinistro, 127 di testa; 113 su rigore e 55 su punizione diretta.

Cifre spalmate in 21 competizioni, e che significherebbero relativamente poco senza accanto la casella dei trofei di squadra: trenta. Le vere pietre miliari di CR700.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
14 ottobre 2019

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