Rooney, lo Scouser ribelle che seppe farsi re
AMAZON
SPOTIFY
È stato l’ultimo dei mohicani, Wayne Mark Rooney.
Il local lad, il working class hero, il ragazzo difficile di Croxteth, sobborgo di Liverpool, che il quartiere l'ha lasciato senza che esso lasciasse mai lui: "Mi ha aiutato a diventare la persona che sono", il suo pensiero-manifesto.
Role model ma solo in campo, Wazza.
Nick che non a caso evoca quello di Gazza Gascoigne, l'ultimo grande e problematico talento inglese prima di lui.
La rovesciata all'Old Trafford nel Mancunian derby, febbraio 2011, top gol del primo ventennio di Premier League, e la quasi mistica esultanza, lo hanno consegnato all'iconografia United.
Ben al di là dei numeri: 16 trofei (17 contando pure la Coppa di Lega 2017, quando già se n'era andato) in 13 anni, e top scorer all-time sia col club (in 559 presenze 253 gol) sia in nazionale (53 in 120 caps), scettro poi ceduto - con sul petto i tre leoni - a Harry Kane.
Nelle sue vene però scorrerà per sempre sangue royal blue Everton, dove il vero "Roo" è nato e ha chiuso.
Era scritto: il 19 ottobre 2002, cinque giorni prima di fargli compiere 17 anni, David Moyes lo buttò dentro con la "18" - omaggio all'idolo di Wayne e allora suo compagno Duncan Ferguson, in seguito su quella panchina vice di Carlo Ancelotti - e il monellaccio infilò, allo scadere, l'Arsenal imbattuto in campionato da 30 partite.
Alex Ferguson se ne innamorò all'istante: per la personalità "da United" prima ancora che tutto il resto.
Rooney è stato una stella operaia, nella migliore accezione. Un giocatore "di squadra" dalla generosità – in campo e fuori – esagerata; a volte persino controproducente.
Troppe le espulsioni, e troppi i chilometri percorsi a tutta come "motore e architetto" - copyright di Brian Glanville, il Gianni Brera UK - per durare. Il miglior Rooney, terzo polo dietro i dioscuri del millennio CR7 e Leo Messi, è finito a neanche 32 anni.
Il romantico Everton-bis, l'illusorio... Washington boulevard prima della chiusura - da giocatore-allenatore - al Derby County poco o nulla hanno aggiunto alla sua grande storia.
La storia dello Scouser ribelle che volle - e seppe - farsi re.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
venerdì 15 gennaio 2020
Commenti
Posta un commento