Ti ritiri o no? I loro primi 40 anni
«La vita comincia a 40 anni»: quante volte l'abbiamo sentita. E se lo dice la scienza, sarà pur vero. Ma non nello sport, non per gli atleti.
Anche se pochissimi proprio negli "anta" hanno raggiunto il top, quasi tutti gli altri a quell'età avevano già detto stop, o al più stavano per farlo.
Dino Zoff a 40 vinse il Mundial 82 da capitano, e a 41 smise (chissà se anche per colpa della buia notte di Atene). Forse era solo "il" momento giusto.
Non così per il suo altrettanto leggendario erede Buffon, che a 43 è tornato a casa firmando un biennale col Parma in B.
Michael Jordan, uno che di ritiri se ne intende, a 40 - dopo il dimenticabile biennio ai Wizards - capì che erano il tempo - e gli acciacchi - gli unici avversari immarcabili anche per lui.
Eppure la stessa NBA aveva fornito illustri controesempi: da Parish, che coi Bulls di Jordan vinse nel '97 a 43 anni il suo ultimo titolo;
a Jabbar, che a 42 - di cui gli ultimi venti nei pro' - disse stop nell'89 dopo due titoli vinti da over 40.
Pur facendo una tara fra sport dal diverso logorio fisico e mentale, assurdo paragonare la terza Dakar nel rally di Carlos Sainz a 57 anni a golfisti ultralongevi come Jack Nicklaus e Phil Mickelson e persino Tiger Woods, che a 45 anni potrebbe smettere ma non per scelta.
A soprendere semmai sono state le eccezioni in sport di duro contatto o enorme logorìo:
la 49enne Martina Navratilova (pur con cinque anni out) nel tennis, la 41enne Dara Torres - tre argenti a Pechino 2008 - nel nuoto;
George Foreman, a 45 anni la più anziana corona dei massimi nella boxe;
o leggende della NFL come Brett Favre e Jerry Rice, fino a Tom Brady, che a 44 a dire basta forse neanche ci pensa.
Vale Rossi, a 42, è quindi in buona compagnia. Se la vita comincia a 40 anni, con essa comincia anche la gara più difficile: capire che cosa farne.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
mercoledì 4 agosto 2021
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