Bari-Turris, la storia si ripete“Ora siamo una coop del gol”


Domani la gara: i club si ritrovano dopo tre anni.
Nel 2019 la sfida valse la promozione ai biancorossi
Venduti quasi 4mila biglietti

di ENZO TAMBORRA
la Repubblica - ed. Bari, sabato 9 ottobre 2021

Avere la Turris alle spalle, sembra essere un segno del destino. È accaduto tre anni fa in serie D ed è andata come è andata. La storia si sta ripetendo in questo avvio di stagione in serie C e l’incrocio di domani al San Nicola riporta indietro di tre anni, quando le sfide con i campani valevano doppio. Quel Bari in realtà non aveva avversari, ma se una squadra l’ha leggermente impensierito questa è stata la Turris, che si tolse anche lo sfizio di vincere lo scontro diretto in casa. Poche sette giornate di campionato per dire se anche stavolta si può parlare di scontro al vertice, ma la classifica che vede il Bari primo e la Turris nel gruppo delle seconde, stimola un parallelo con quella stagione che finì in gloria. «Che la Turris fosse così in alto in D me lo aspettavo. Che sia seconda in C un po’ mi sorprende», commenta Simone Simeri, con Valerio Di Cesare l’unico che c’era quella volta e che ci sarà anche domani. 

L’attaccante napoletano si è fatto anche un’idea di quello che potrà accadere sul rettangolo verde. «Se segnano così tanto, non può essere un caso», ha detto Simeri, intervistato da Radiobari. «Mi aspetto un’avversaria diversa rispetto al Monopoli, che contro di noi ha avuto un atteggiamento molto guardingo. Probabilmente la Turris ci affronterà più a viso aperto, ma questo non vuole dire che la partita finirà 5-4: non va dimenticato che noi abbiamo la difesa più forte del campionato», le parole pronunciate con più di un filo d’orgoglio. Sinora è lui il goleador più prolifico del Bari con tre gol all’attivo, tutti segnati quando è entrato a partita in corso. 

«Ma basta con questa storia che segno solo quando parto dalla panchina. Ovvio che quando vieni lanciato nella mischia a pochi minuti dalla fine, è perché hai come obiettivo unico quello di fare gol. Quando si gioca dall’inizio bisogna fare molte altre cose. Il problema non esiste», spiega l’attaccante, al quale piace sottolineare la statistica che vede sinora otto giocatori biancorossi già andati a bersaglio. «Più calciatori segnano e meglio è. Questa è una cooperativa del gol, ed è quello che ci è mancato nelle scorse stagioni. Ora andiamo a rete anche con difensori come Di Cesare e Terranova, e centrocampi-sti come Scavone e Botta: questa per me è una grande risorsa per una squadra che vuole vincere». Come hanno evidenziato anche altri suoi compagni di squadra, il bello del Bari è che chiunque giochi, il prodotto non cambia. Un discorso che vale anche per il reparto offensivo. 

«Quest’anno, ad esempio, non esiste una spalla. Siamo tutti attaccanti con caratteristiche diverse: con Antenucci c’è più qualità nel fraseggio, con me, con Cheddira possiamo fare male in profondità, Paponi gestisce palla e ha qualità. Tutti possono coesistere». Frasi che indirettamente esaltano il lavoro del direttore sportivo Ciro Polito, con il quale Simeri aveva già legato ai tempi della Juve Stabia. «

Il suo arrivo è stato la ciliegina sulla torta dei De Laurentiis. È una persona con un carisma che pochi direttori hanno. Mette le cose in chiaro: con lui o è bianco o è nero». Ma Simeri ha parole dolci anche per il presidente Luigi De Laurentiis. «Ho riguardato l’intervista dopo la sfida con il Monopoli: piangeva, era commosso. Vedere un presidente non barese spendere tantissimi soldi e piangere dopo una partita, è semplicemente stupendo», le parole dell’attaccante del Bari, che ha anche ribadito la sua dichiarazione d’amore nei confronti di squadra e città: «Firmare a vita per il Bari? Se non mi cacciano, io voglio restare qui per sempre». 

Oggi è in programma l’allena-mento di rifinitura. Ieri sono rientrati in gruppo Di Cesare e Paponi, mentre Celiento ha svolto lavoro differenziato in via precauzionale. Non ci saranno lo squalificato Bianco e l’infortunato DI Gennaro. Sul fronte prevendite, superata quota 3.600 tagliandi venduti.
ENZO TAMBORRA

IL DIFENSORE - A EmanueleTerranova toccail compito di blindare l’area 

L’esperto difensore del Bari sembra giochi da una vita in biancorosso. Appena ha messo piede in campo, non è più uscito. È il vero pilastro della retroguardia barese, oltre a essere uno dei pochi giocatori insostituibili per Mignani. La sua presenza davanti a Frattali è vistosa, ma Terranova ha anche impreziosito questo inizio di stagione con il gol del momentaneo vantaggio segnato nella trasferta di Catania. A vederlo giocare, si capisce perché in carriera ha centrato più volte la promozione. Ed è un vero capolavoro del direttore sportivo Ciro Polito averlo convinto a scendere di categoria. (e.tamb.)

IL CENTROCAMPISTA - Mattia Maita è il regista nella metà campo barese

La sua qualità più grande è essere eclettico. Lo sta dimostrando proprio in queste ultime gare: con Bianco squalificato e Di Gennaro infortunato, si è rimesso a giocare nel cuore del centrocampo con un rendimento di ottimo livello. Del resto in quel ruolo aveva giocato nella precedente stagione e mezza con la maglia del Bari. Mignani, in avvio di campionato, gli aveva affidato il ruolo di mezzala e Maita dopo qualche difficoltà iniziale si era messo in riga. Ma al momento del bisogno, con gli altri registi fuori ruolo, ha dimostrato che apprendere l’arte e metterla da parte è sempre una cosa buona e giusta. (e.tamb.)

L'ATTACCANTE - Simone Simeri è il goleador con la voglia di promozione 

Con tre gol all’attivo, è il giocatore più prolifico del Bari dopo le prime sette giornate di campionato. Curiosamente è sempre andato a bersaglio entrando dalla panchina, ma anche quando non ha segnato ha giocato con una generosità che lo ha fatto entrare dritto nel cuore dei tifosi. Simeri, con Di Cesare, è l’unico superstite del Bari che è ripartito dalla serie D. Lo scorso anno, dopo avere trovato poco spazio nel girone di andata, aveva finito la stagione in serie B con l’Ascoli. Al termine del campionato è tornato a Bari, con la voglia matta di centrare la sua seconda promozione in maglia biancorossa. (e.tamb.)

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