ISIAH THOMAS - Non credete alla sua finta faccia d'angelo


Mamma Mary Thomas cacciò col fucile quelli dei Vice Lords, la gang del West Side arrivata a casa a reclutare Isiah. Meglio svegliarlo ogni giorno alle 5 per andare alla St. Joseph, dove andò a prenderselo "The General" Knight per Indiana. Abrasivo, competitivo, perfido, conflittuale: non avere amici gli costò il Dream Team per la vendetta di MJ, Bird e Magic

di FEDERICO BUFFA - Le stelle della NBA ai raggi X: Dennis Rodman
La Gazzetta dello Sport libri (2012)

Le guerre non si perdono mai all'ultima battaglia.
Sun Tzu?
No, la storia.
Il Sud non perse la guerra di secessione nordamericana nel 1865 ma due anni prima, quando il generale Grant entrò a Vicksburg, Mississippi, assicurando a quelli in blu il collegamento tra l'Atlantico e il Rio Grande. La disintegrazione della Confederazione, quelli in grigio, cominciò quel giorno.

L'Emancipation Proclamation che porta la stessa data garantì a centinaia di migliaia di afroamericani l'affrancamento dalla schiavitù, ma non quella dal pregiudizio, dalla segregazione e dall'oppressione.

Tra il giorno del 2000 in cui Isiah Lord Thomas III è stato necessariamente indotto nella Hall of fame, il suo discorso commemorativo è partito da lì, dal giorno 9in cui la piccola Mary, 14 anni, senza passato e con poco futuro, prese un autobus da Vicksburg con un reggiseno e un paio di scarpe in valigia. Il capolinea di quell'autobus era Chicago, come era successo a McKinley Morganfield, detto Muddy Waters, uno dei più grandi bluesman di sempre, il cui più grande successo "Like a Rolling Stone ispirò un modesto bluesman londinese, tale Mick Jagger, cresciuto e di molto in seguito fino a fondare un gruppo omonimo di cui dovreste aver sentito parlare.

Fa-fum.
Il suono del fucile quando lo si carica è più o meno sempre quello. 
Mary Thomas e i suoi otto figli vivono in una casa senza riscaldamento che guarda la Eisenhower Expressway, una delle autostrade che lambiscono il West Side dove sono andati a vivere quasi tutti quelli che venivano dal Sud. E non era un bel vivere. 

Di fronte c'è il capo dei Vice Lords ed è venuto a prenderne i figli. I Vice Lords sono la gang che ha il controllo di metà del West Side, l'altra appartiene ai Mad Black Souls. I Lords han bisogno di reclute perché sull'asfalto del Side ne restano quanti ne cadono sul sentiero di Ho Chi Min in Vietnam dove la guerra, che costerà per sempre la verginità agli americani, è già iniziata.

È il 1966.
Il fucile parla da solo ma Mary aggiunge "...c'è una sola gang in questa casa e sono i Thomas. Fate un altro passo e i vostri resti vanno ad intralciare il traffico dell'Expressway".

I Lords non torneranno più e questo ci consentirà di veder giocare la miglior small guard nella storia del gioco.

Come per i Rose (anche loro gente del Side) o i Marbury, l'ultimogenito ha idealmente assommato il talento degli altri venuti prima, ma essendo l'ultimo è la sola speranza che resta.

A Isiah Lord III viene concesso tutto. I fratelli lo vestono con le loro maglie che sono per lui delle tuniche e la mamma mette via i dollari per portarlo al Chicago Stadium a vedere gli Harlem, quando i Trotters eran davvero i Trotters, tutte le volte che erano in città.

"Mi sembrava suonassero il piano con quei polpastrelli... tap-tap-tap", dirà quel giorno del 2000.

Aveva visto "Pelato" Neal e Marques Haynes, uno cresciuto in una baracca della Louisiana, come decine di future star NBA avevan poi visto lui scherzare fino all'imbarazzo con i suoi avversari.

Suo fratello Lord Henry era stato The Rat, il topo, alla St. Phillips High. Inverosimilmente forte. "Rat, Rat, Rat" risuonava per quaranta minuti il ginnasio. Un giorno lo espulsero da scuola per insufficienza scolastica. Mamma Mary picchettò la scuola, voleva vederli su carta quei voti, sapeva che la verità era un'altra. St. Phillips era una scuola bianca e Rat era troppo forte e troppo nero. Meglio andasse a una scuola per quelli come lui. venire dal Mississippi per scoprire che anche al Nord ti possono spegnere come un mozzicone di sigaretta sulla pelle l'unica speranza che hai di uscire dalla tua eterna miseria, può ferirti a morte, ma Mary sa che il dolore cicatrizza solo interiormente, e soprattutto Mary ha Isiah.

Lo ha svegliato per anni alle 5 perché alle 5,30 c'era il primo autobus dei tre che gli servivano per andare alla St. Joseph, altra scuola per benestanti ma in una Chicago dei tardi anni '70 dove un iniziato nero poteva giocare senza ripercussioni. Suo figlio aveva dormito vestito in un armadio fino a pochi anni prima per difendersi dal gelo. Mary gli dava un panino vuoto di quelli che lei riceveva dall'assistenza sociale trattenendo le lacrime che appena Isiah saliva sul bus avevano libero sfogo. Per quattro anni, tutte le mattine.

"Generale del mio cazzo, quei tuoi denti te li faccio saltare uno a uno". Aveva il temperamento di mamma Mary, Gregory Thomas e quando Robert Montgomery Knight, detto The General, un ex militare formato a West Point, ma anche un templare della panchina a Indiana, venne a reclutare suo fratello per gli Hoosiers, l'ambiente si surriscaldò in fretta.

Mamma Mary compose la frattura. Il piccolo sarebbe andato a Bloomington, dove le stanze del dormitorio son riscaldate. E la storia del gioco in religiosa attesa. A oggi Knight non ricorda di aver mai allenato un giocatore più forte. A oggi Thomas non vuol parlare dei suoi due anni a Indiana.

Strano?
No, la storia.

Non credete alla sua finta faccia d'angelo, dato che sono oltre quarant'anni che in America non ci crede più nessuno. Altrimenti come spieghereste che un due volte campione NBA, dodici volte All-Star, in quintetto all-NBA dal suo anno da rookie, capace di segnare 16 punti in 90 secondi in un playoff contro i Knicks, non abbia indossato una maglia con scritto "USA" a Barcellona '92?

Semplice: assenza totale d'amici. Il migliore era Bill Laimbeer e questo dice tutto. Ah, si son presi a pugni prima della fine delle rispettive carriere.

Abrasivo, insostenibilmente competitivo, perfido come uno shogun ma soprattutto conflittuale come un Borgia.

Congiurò per tenere MJ fuori dai premi al suo primo All-Star Game, definì Bird un grande giocatore che sarebbe stato un buon giocatore se fosse stato un nero e Magic un pericoloso malato d'AIDS, lo stesso Magic con cui si baciava prima della notizia del virus.

Ognuno di loro s'è vendicato individualmente come in un dramma shakespeariano.

Lui che avrebbe dovuto sedersi al loro stesso desco catalano quell'estate storica in cui la più grande squadra di tutti i tempi venne formata.

Lui che chiese a sua moglie Lynn se secondo lei si giocasse a basket in paradiso, perché in caso contrario al momento opportuno, avrebbe provveduto in prima persona.

Lui che ci ha concesso interi quarti di metafisica squisitezza perché le guerre on si perdono all'ultima battaglia, tantomeno all'ultimo quarto.

Lui che... come suo fratello Rat era inverosimilmente forte.

FEDERICO BUFFA

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