Strage di Uvalde, Kerr: "Quand'è che faremo qualcosa?"

"When are we going to do something? I'm tired. I'm so tired of getting up here and offering condolences to the devastated families that are out there. I'm so tired. Excuse me. I'm sorry. I'm tired of the moments of silence. Enough."

"Quand'è che faremo qualcosa? Sono stufo. Sono così stufo di ritrovarmi qui a porgere le mie condoglianze a famiglie devastate. Sono così stufo... Vi chiedo scusa. Mi dispiace. Ma sono stufo dei minuti di silenzio".

Le labbra tremolanti, gli occhi lucidi, la mano sbattuta sul tavolo. Ne
ssuno come Steve Kerr, nello sport e non solo, sa quanto straziante sia quel dolore. Il dolore della perdita per arma da fuoco.

La strage nella scuola elementare Robb di Uvalde - 19 alunni e due insegnanti uccisi dal diciottenne Salvador Ramos, che aveva già ferito la nonna e poi è stato ucciso dagli agenti - è solo "un altro giorno di morte in America". 

Questo il titolo dell'inchiesta condotta da Gary Younge per il Guardian. Un bollettino di guerriglia urbana infinito, e che parla di SETTE fra bambini e adolescenti uccisi in media ogni giorno negli Stati Uniti per colpi di arma da fuoco.

Uvalde è a 85 miglia a ovest di San Antonio, Texas, dove Kerr - agli Spurs - ha giocato. Ovvio che sul tema abbia una sensibilità e una voce se possibile ancora più forti. 

Sono passati quasi quattro decenni da quel 18 gennaio 1984, quando due terroristi gli uccisero papà Malcolm Hooper Kerr, rettore della American University nella martoriata Beirut, in Libano, dove Kerr senior era nato e con la moglie Ann aveva cresciuto i loro quattro figli.

Quarant'anni dopo, di là dell'Atlantico nulla è cambiato - se non in peggio - sul fronte della onnipotenza del Secondo Emendamento, e della National Rifle Association con i suoi cinque milioni di membri.

La lobby delle armi che oltre a quelle tiene in pugno chi potrebbe, con il proprio voto al disegno di legge H.R.8,, porre un freno a tanto dolore. A tutte quelle perdite.

Il massacro della Robb è, per numero di vittime under 12, secondo solo a quello del 14 dicembre 2012 alla Sandy Elementary School di Newtown, Connecticut.

Eppure, lo scorso marzo il presidente della Nra, Charles Cotton, aveva salutato come "clamorosa vittoria" la decisione del giudice di bloccare il tentativo del procuratore generale di New York, Letitia James, di sciogliere l'associazione, pur autorizzandola a procedere nella causa. 

Mai avuto paura di esporsi e delle responsabilità, Steve Kerr: che si trattasse di prendersi dal Jordan bulletto da spogliatoio un occhio nero in partitella o, sul suo scarico, in Gara6, il jumper del titolo NBA del '97.

"We are being held hostage by 50 Senators in Washington who refuse to even put it to a vote, despite what we the American people want. They won't vote on it because they want to hold onto their own power. It's pathetic. I've had enough."

"Siamo ostaggio di 50 senatori a Washington che si rifiutano persino di votarlo, nonostante sia ciò che noi americani vogliamo. Non lo votano perché vogliono mantenere il proprio potere. È patetico. E io ne ho abbastanza."

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
mercoledì 25 maggio 2022

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