GIRO '23 - Denz a Rivoli di pioggia



Pioggia tutto il giorno, tanto per cambiare, fugone di trenta poi ridotta a quattro e infine a tre (saltato Tonelli) e prima vittoria in un grande Giro per Nico Denz. La prima in questa corsa rosa anche per la Bora-Hansgrohe, reinventatasi cacciatrice di tappe dopo l'abbandono, per malanni, del capitano Aleksandr Vlasov. E secondo successo consecutivo per la Germania dopo lo sprint vincente di Pascal Ackermann a Tortona.

Tedesco di mamma lucana, cui deve il nome italiano (Domenico), il 29enne Denz ha avuto - come da stereotipi - la freddezza teutonica e la fantasia latina nell'interpretare - dopo 160 km di fuga - lo sprint contro il lettone Toms Skujiņš, sulla carta il più veloce dei tre superstiti di giornata. 
 
Volata invece mai nata per il terzo incomodo Sebastian Berwick, australiano della Israel-Premier Tech e in fuga nel giorno della bandiera israeliana - ma troppo cotto dopo essere riuscito a riagganciare i compagni d'avventura.

Fugaiolo indomito, Denz aveva sfiorato il successo alla corsa rosa già nel 2018, quando finì secondo nello sprint a due con lo sloveno Matej Mohorič nella tappa di Gualdo Tadino. Anche in questa edizione ci aveva provato più volte, e alla fine ha centrato il colpaccio in quella forse più improbabile.

"E pensare che è stata una fuga caotica - ha spiegato al traguardo - pochi volevano tirare, tanti volevano fare i passeggeri, in particolare quelli delle squadre più importanti. Poi è iniziato a piovere, le cose si sono complicate e all’improvviso ci siamo accorti che c’era un buco e ci abbiamo dato dentro alla grande".

Il segreto di Nico però lo ha svelato il suo diesse, Enrico Gasparotto, da corridore vincitore di due Amstel e da stratega la mente del gran Giro vinto nel 2022 da Jay Hindley: "Denz domenica voleva fare la crono a tutta per cercare un buon risultato personale, ma io gli ho detto di no. L'ho convinto a gestire le forze e a risparmiare energie per giocarsi un successo di tappa nei giorni successivi e oggi è andata bene".

Talmente bene che il gruppo sempre più decimato - con dentro la maglia rosa Geraint Thomas e i suoi più immediato inseguitori (Primož Roglič a 2" e João Almeida a 22") - ha chiuso i 185 km della Bra-Rivoli addirittura a 8'19" dal vincitore.
 
Una mica tanto tranquilla passeggiata sotto la pioggia, alla vigilia di un per niente tranquillo weekend da paura.
CHRISTIAN GIORDANO ©

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