PAZZO URUGUAY


GETTY - Il conflitto. A sinistra Luis Suarez, 37 anni, 
ex attaccante dell’Uruguay. A destra il ct Marcelo Bielsa, 69

Il KO con il Perù dopo l’attacco di Luis Suárez, Bielsa è in crisi

L’inaspettata sconfitta contro l’ultima, la mancanza di gioco a Lima, le parole dell’ex centravanti. Momento duro per il Loco

14 Oct 2024 - La Gazzetta dello Sport
di Filippo Maria Ricci - CORRISPONDENTE DA MADRID

Più che “loco”, Marcelo Bielsa oggi è “muy triste”. La sua esperienza come Ct dell’Uruguay, iniziata tra curiosità ed entusiasmo a giugno del 2023, non è finita ma è terribilmente compromessa tanto dentro quanto fuori del campo. I risultati improvvisamente sono diventati pessimi e l’aria nello spogliatoio si è fatta irrespirabile. È difficile dire se i primi sono derivazione diretta del secondo fattore, ma il sospetto che il guasto relazionale abbia finito col condizionare le prestazioni della nazionale “charrua” oggi è molto alto.

Sconfitta pesante 

«La mia autorità è stata in qualche modo colpita», ha detto il Ct argentino due giorni fa dopo la sorprendente e dolorosa sconfitta dell’Uruguay col Perù, fanalino di coda del gruppo sudamericano che lotta per conquistare il Mondiale del 2026. Fino alla sfida con la Celeste il Perù aveva fatto 3 punti in 8 partite, senza vincerne nemmeno una e segnando in tutto 2 gol. La sconfitta per 1-0 non condiziona più di tanto le chance mondiali della Celeste, ma ha fatto scattare ogni tipo di allarme. Perché dopo gli 0-0 con Paraguay e Venezuela la sfida col Perù ha allungato a tre le partite dell’Uruguay senza vittoria e soprattutto senza gol. Era la ventesima panchina “charrua” dell’argentino: solo 10 mesi fa la nazionale di Bielsa aveva battuto il Brasile dopo oltre 20 anni di astinenza e poi era andata a vincere alla Bombonera a casa dell’Argentina campione del Mondo. E in Coppa America quest’estate di nuovo la vittoria ai rigori col Brasile nei quarti e la sconfitta di misura con la Colombia in semifinale.

Agus, Matias e Luis 

L’Uruguay stava vivendo una lunga luna di miele con Bielsa, in poche settimane è andato tutto al “carajo” per usare un’espressione diventata mitica nel vocabolario di don Marcelo, uno che ha fatto dell’eloquenza e della comunicazione alta una specie di manifesto di vita. Tutto è mutato in maniera quasi fulminea. Prima c’è stato l’addio alla nazionale del laziale Matias Vecino, considerato sorprendente in Uruguay. Poi lo sfogo di Agus Canobbio, 26enne dell’Athletico Paranaense, che ha denunciato una certa forma di mobbing da lui sofferta da parte di Bielsa. Ma a minare le fondamenta della posizione del Loco è stata una lunga intervista di Luis Suárez a una tv uruguaiana, nella quale il giocatore dell’Inter Miami lo ha attaccato frontalmente.

Suarez picconatore 

In soldoni Luis ha detto che il Ct predica molto bene e razzola molto male, che il suo autoritarismo ha fatto sparire il sorriso dal ritiro della nazionale creando un clima di terrore condito da sprazzi di maleducazione e da una totale mancanza di empatia. Un colpo durissimo per un allenatore sempre peculiare dal punto di vista dialettico e magari anche tattico, ma che ha costruito la sua brillante storia su princìpi morali e umani che sembravano inattaccabili. Suárez li ha presi a morsi, perché le sue parole pesano come macigni. L’attuale capitano della nazionale, Josema Gimenez, è venuto in difesa del Ct ma la sconfitta con il Perù e l’espressione stanca di Bielsa nella conferenza stampa successiva dicono tanto. Domani c’è l’Ecuador: l’Uruguay ha bisogno di gol e di punti, Marcelo di ritrovare la serenità perduta e riconquistare l’autorità picconata da Suárez.

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