Reyer finalmente vince in trasferta Trento sconfitta


Protagonista - Will Clyburn a canestro: 
la sua serata di grazia non è bastata

Virtus, che rabbia un altro finale amaro 
E Parigi non si ferma 
Primo tempo ok, poi il calo e la rimonta negli ultimi minuti che si ferma sul più bello. Banchi: «Quanti rimpianti» 
Francesi al comando

29 Nov 2024 - La Gazzetta dello Sport 
Di Giorgio Burreddu 
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C'est la vie. E così è il basket. Ti illude. S’illude anche la Virtus Bologna in una notte parigina tutt’altro che scintillante. Nuova sconfitta in Eurolega (la decima), solite difficoltà: tenuta, cambi, rimbalzi. Parigi vince 81-78, trascinati da Lo, Shorts e Hifi e dai tanti, tantissimi rimbalzi conquistati (48 totali, 14 in attacco). Riacciuffata la partita a 6” dalla sirena con una tripla di Belinelli, la Segafredo sognava un lieto fine. Ma ancora una volta è un mezzo incubo. E l’ultimo tiro di un Clyburn (in grande serata) proprio non va. «Sfortunatamente molti rimpianti», dice un laconico coach Banchi. L’aria è triste, pesante. Perdere così, nuovamente in volata, fa davvero male. E non è la prima volta in questa pazza corsa europea.

Energia

Eppure le Vu Nere sono on fire nel primo quarto. Quando Clyburn fa il Clyburn, cioè il trascinatore che sa mettere punti a ripetizione (15 nei primi 8’: fenomeno). Mentre il resto del gruppo gli gioca attorno con velocità, energia, precisione. Insomma, la Virtus che piace esiste. Però si sa che nel basket i primi due quarti valgono fino a un certo punto. In Eurolega, poi, nessuno ti concede nulla. Tanto meno Parigi e la sua grandeur. E allora il vantaggio iniziale di 11 punti (2-13) dopo 3’ di partita, i francesi lo riassorbono affidandosi a un gioco dispendioso, qualche volta pretenzioso, ma anche pieno di coraggio e concreto. È partita vera. Nella sfida a chi mette più triple, Lo (buon match) risponde a Clyburn e tiene a contatto i suoi. Capaci persino di chiudere il primo quarto distanti solo (si fa per dire) tre punti (21-24). Le rotazioni difensive francesi e i rimbalzi sono un tallone d’Achille per la Virtus, che abbassa pure il ritmo e la grande produttività.

Nella 9a giornata di Eurocup (ultima del girone di andata), Venezia conquista la sua prima vittoria in trasferta (quarta in totale): in Lituania contro il Lietkabelis la Reyer vince in rimonta dopo un tempo supplementare 100-93 (22 punti per Wiltjer). 
Sesta sconfitta per Trento che cade nettamente in casa contro il Besiktas 68-83 (13 punti di Forray, Ellis e Cale).

Niente miracoli 

Banchi su questo dovrà lavorare ancora tanto per trovare una quadra e una compattezza che ancora non ci sono. Cali come quello del secondo quarto - chiuso dai parigini con un parziale di 23-14 - e poi nel terzo rischiano di vanificare un’intera partita. È quello che accade. Un attacco sbagliato di Zizic è il preludio al sorpasso francese segnato dalle triple di Hifi, Lo e Ward. Ma il clou deve ancora arrivare. Parigi sale fino sul +12 nel quarto periodo. E ci vogliono tutte le energie supplementari della Virtus per tornare in partita. I giochi bolognesi si fanno più veloci alla ricerca del tiro di Belinelli, ma la potenza purtroppo è quella che è. E Parigi scappa. A 1’37” Clyburn rimette in carreggiata i suoi con una tripla, la quinta della serata. Gli ultimi 44 secondi si giocano all’ultimo respiro. Hifi sbaglia la tripla che può chiudere tutto, Diouf i liberi. Belinelli poi segna la tripla dell’80-78 a 6”. Ma ormai è tardi. Hifi mette un libero dando alla Virtus l’ultimo possesso. Clyburn, però, non trova il miracolo supplementare.

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L’Olimpia per l’impresa a casa del Fener di Melli

Milano arriva da 4 vittorie in 5 partite. Messina: «Movimento di palla e rimbalzi sono le chiavi». Gillespie al debutto

MONACO-OLYMPIACOS ROSSA BERLINO di Giulia Arturi
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Se ci fosse una classifica di trasferte complicate, quella di stasera (18.45) a Istanbul contro il Fenerbahçe sarebbe in lotta per le prime posizioni. Milano arriva a sfidare la corazzata turca - prima della classe con nove vittorie e due sole sconfitte - forte di quattro successi nelle ultime cinque partite grazie ai quali può guardare con più ottimismo alla classifica: è un buon momento per testare ambizioni e progressi. La squadra di Jasikevicius non perde da più di un mese (e sei partite), nonostante gli infortuni. Una prestazione convincente contro una squadra quadrata come il Fener può quindi dare all’Olimpia ulteriore carburante per confermarsi tra le pretendenti alle posizioni che valgono i playin, per cominciare. Milano ritrova da avversario l’ex capitano Melli e per l’occasione dovrà fare a meno, oltre che di Nebo e Bolmaro, anche di Flaccadori (risentimento) e Tonut (schiena), ma esordirà Gillespie.

Difesa 

Sotto canestro i turchi sono dominanti: sono i migliori per rimbalzi totali (37.8) e difensivi (25.4) e secondi per rimbalzi offensivi (12.5). I numeri di attacco e difesa sono molto diversi tra le due squadre: l’Olimpia in attacco gira bene, e l’arrivo di Mannion ha agevolato le manovre. Negli 86.1 punti a partita (terzi in Eurolega) spiccano i 17.5 di media di Nikola Mirotic, che sta garantendo tutto il suo apporto anche nella lotta con i lunghi avversari: è il più affidabile rimbalzista dell’EA7, e il migliore della competizione, con 7.5 a match. LeDay, poi, è mister efficienza (e tira con il 60% da 3). Con lui in campo Milano rende al meglio. Il Fener ne segna 79 con un super Hayes Davis (17.6 di media e il 50% da 3), ma ne subisce solo 75.2 contro gli 87.5 di Milano. Le possibilità del colpaccio passeranno dalla capacità di stringere i denti nella metà campo difensiva e nel tiro da 3: l’EA7 ha un ottimo 40.2%, ma il Fener concede ai rivali solo il 27.4%. Coach Messina conosce le difficoltà: «Il Fenerbahçe è stato capace di vincere tante partite nonostante gli infortuni. Hanno una difesa molto fisica, e in attacco sono pericolosi sia nel gioco in post basso che nel pick and roll. Movimento di palla e controllo dei rimbalzi saranno le chiavi».

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Reggio Emilia ecco Faried 
Ha giocato 7 anni nei Nuggets

Reggio Emilia ha ingaggiato Kenneth Faried, 35 anni, fino al termine della stagione. Il lungo statunitense, 203 centimetri, ha giocato sette stagioni in Nba con i Denver Nuggets (poi un anno a Brooklyn e uno a Houston) e ha vinto il Mondiale 2014 con Team USA. Le ultime esperienze sono in G-League e in Messico. «Voglio mettere a disposizione del club tutta la mia determinazione e la mia durezza sul parquet - ha commentato Faried -, in modo che la comunità reggiana possa fin da subito accogliermi come uno di loro».

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