ROGLIC FA SOGNI ROSA: «UNA SCELTA FACILE, LO DESIDERAVO»


A 35 anni tornerà dopo il successo del 2023 e poi andrà al Tour: «Troppo vecchio? No»

"Di solito finisco con la Vuelta, invece stavolta volevo 
cominciare con il primo grande giro dell’anno, ci tenevo"

"Penso di poter fare bene sia al Giro sia al Tour: 
in particolare, spero che il Giro possa avere un buon percorso"

"Mi resta l’idea di provare a conquistare la quinta Vuelta, 
però per adesso le priorità che ho in testa sono altre"

Anche Hindley e Martinez nella Red Bull per la corsa rosa insieme agli azzurri Aleotti, Moscon e Sobrero

Negli ultimi 8 grandi giri che ha portato a termine lo sloveno ha sempre concluso sul podio

15 Dec 2024 - La Gazzetta dello Sport - Verona
di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA FOCUS
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Primož Roglić aveva appena messo in cassaforte il successo della Vuelta: il quarto, un record eguagliato. Stava sul Picón Blanco, traguardo della penultima tappa il 7 settembre scorso, alla vigilia del gran finale di Madrid, ed era ormai chiaro che nessuno gli avrebbe tolto quel titolo. Finite le premiazioni, si era imbattuto in un giornalista che conosceva da tempo e gli aveva confidato: «L’anno prossimo voglio tornare al Giro d’Italia, lo desidero tanto». Tre mesi dopo, non è più un desiderio: nell’edizione 108 della corsa della Gazzetta, in calendario dal 9 maggio al 1° giugno 2025, sarà lo sloveno a guidare la Red Bull-Bora-Hansgrohe. E a 35 anni si è regalato una sfida per lui inedita: l’assalto al Giro e poi al Tour nella stessa stagione, l’identico piano che poi ha realizzato con successo in questa annata il connazionale Tadej Pogacar. «Io troppo vecchio? Ma no», ha sorriso Rogla con l’ormai consueto atteggiamento disincantato e autoironico, che tanto piace agli appassionati.

Attesa Il Giro d’Italia, che ha vinto nel 2023, e poi il Tour de France. Erano tanti i segnali che indicavano come fosse destinata a essere questa la scelta ragionata di Roglic: il friulano (ora di passaporto svizzero) Enrico Gasparotto, ex maglia rosa e adesso a capo della struttura dei direttori sportivi della squadra tedesca, era anche andato a trovarlo a Montecarlo, dove risiede, per definire assieme il tutto e l’annuncio è arrivato ieri dal ritiro di Maiorca. Primoz è il... primo dei quattro tenori dei grandi giri ad accettare la sfida del Giro d’Italia (presentazione ufficiale del percorso lunedì 13 gennaio a Roma): intanto ci sta pensando seriamente Jonas Vingegaard, non l’ha esclusa Remco Evenepoel e neppure il campione in carica Tadej Pogacar. Di certo Roglic avrà al fianco una squadra molto competitiva: basti pensare a Jai Hindley, maglia rosa 2022 (e secondo nel 2020) e Daniel Martinez, 2° nel

Le doppiette Giro-Tour nello stesso anno

Otto corridori nella storia hanno vinto Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno: Fausto Coppi (19491952), Jacques Anquetil (1964), Eddy Merckx (19701972-1974), Bernard Hinault (1982-1985), Stephen Roche (1987), Miguel Indurain (1992-1993), Marco Pantani (1998), Tadej Pogacar (2024) 2024 e 5° nel 2021, quando fu decisivo per il successo dell’allora suo capitano Egan Bernal. Per proseguire con un consistente blocco azzurro composto da Matteo Sobrero, Giovanni Aleotti e Gianni Moscon. Mentre Giulio Pellizzari, il 21enne scalatore marchigiano rivelazione del Giro 2024 e appena arrivato, per adesso è riserva. «Decidere di tornare al Giro d’Italia è stato semplice, di solito finisco molto spesso con la Vuelta ma stavolta ho pensato che fosse meglio iniziare con il primo grande giro dell’anno», ha spiegato l’olimpionico della crono a Tokyo 2021 che debutterà alla Volta Algarve, in Portogallo, dal 19 al 23 febbraio, e sarà di scena pure alla Volta a Catalunya (24-30 marzo).

Ricordi 

Dal 2019, Roglic ha sempre chiuso sul podio gli 8 grandi giri che ha portato a termine: ci sono poi stati 4 ritiri di cui 3 al Tour de France, l’unico grande giro che gli manca e con il quale il rapporto resta tormentato. Già: quella subita da Tadej Pogacar nel 2020, al penultimo giorno, resta la madre di tutte le sue sconfitte e ebbe del clamoroso. «Ma magari, senza quel ko, non avrei conquistato ciò che ho vinto dopo», ama ricordare lui. Al Giro d’Italia si è presentato tre volte ed è sempre stato protagonista: a cominciare dal debutto nel 2016 da semisconosciuto, reduce dal passato di ottimo livello nel salto con gli sci, e capace di sfiorare la maglia rosa al debutto (lo battè solo Dumoulin nella tappa inaugurale) prima di vincere la crono del Chianti. Nel 2019 cominciò in rosa per cinque giorni, vinse due crono, poi marcò stretto Vincenzo Nibali e anche a causa delle loro schermaglie in corsa il terzo incomodo Richard Carapaz ebbe la meglio. È molto più fresca invece l’apoteosi in rosa del 2023, arrivata dopo il gran duello con Geraint Thomas concluso a suo favore nella cronoscalata del Lussari (in un tripudio di bandiere della vicina Slovenia), con la festa del giorno dopo a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Ambiente 

La Red Bull, nella persona del direttore generale Denk, ha confermato di aver tentato nei mesi scorsi di prendere Remco Evenepoel, ma senza successo. Roglic comunque resta centrale in un progetto che aveva deciso di sposare in tempi non sospetti, cioè prima dell’ingresso del colosso austriaco di Salisburgo e lasciando la Visma in anticipo sulla scadenza del contratto. Nessuno è mai riuscito a vincere il Giro d’Italia dopo aver compiuto i 35 anni: è questa la sua nuova sfida, l’ennesima. E ne ha già vinte parecchie.

***

Primož Roglić

Nato a Trbovlje (Slovenia) il 29 ottobre 1989, è pro’ dal 2016 e corre con la Red Bull-BoraHansgrohe, con cui ha un contratto fino al 2025. Conta 88 vittorie, tra cui il Giro d’Italia 2023, quattro Vuelta (2019-2020-20212024), la Liegi 2020, l’oro olimpico a crono nel 2021. Al Tour, secondo nel 2020.

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