Virtus - Scocca l’èra-Ivanovic
Svolta di Bologna, ultima in Europa
A Duško il duro il dopo-Banchi
Accordo sino a fine stagione con opzione sulla prossima.
Se non arriva il tesseramento, oggi in panchina contro la Stella Rossa va Jakovljević
6 Dec 2024 - La Gazzetta dello Sport
di Giorgio Burreddu
BOLOGNA - "Crazy Horse" Duško Ivanović è qui. E guiderà la Virtus sino a fine stagione. È ufficiale. Sei mesi, tanta durezza, poi si vedrà. Nell’accordo raggiunto nella serata di ieri, c’è anche l’opzione per l’anno successivo, e le vie del basket, si sa, sono infinite.
Per il post-Luca Banchi, dimessosi mercoledì sera dopo il KO contro l’Alba Berlino, la Virtus ha sondato il meglio su piazza. In lizza c’erano Sasha Djordjević, Sasa Obradović (ex coach del Monaco) e, appunto, Ivanović. Quest’ultimo ha accettato subito, senza pretese. Guarderà la squadra, valuterà il roster e il resto si deciderà strada facendo. C’è da raddrizzare il timone di una stagione mai decollata. Ora la società si aspetta delle risposte anche dai giocatori che dovranno prendersi più responsabilità.
Si sta lavorando per avere Ivanović in panchina già stasera (impossibile invece averlo per la sfida di Serie A con Milano: non ci sono i tempi tecnici) perché è già tempo di tornare in campo, c’è una partita da giocare, l’Eurolega non aspetta. A Bologna arriva la Stella Rossa. E lo scenario è romanzesco: un nuovo allenatore di qua, l’ex magic man Teodosić di là. L’accoglienza sarà degna di un re. Ma alla Virtus serve una scossa dopo il KO contro l’Alba Berlino e l’ultimo posto in classifica in Eurolega.
Duro e puro
Ivanović e la Virtus formano una strana coppia. «Ancora oggi, ogni volta che entro in un nuovo spogliatoio, sento che i giocatori mi guardano, mi misurano, guardano cosa indosso, soprattutto quando scendiamo in campo. I giocatori capiscono subito se l’allenatore sa il suo mestiere oppure no, è difficile ingannarli», ha detto una volta Duško.
Teletović ha raccontato che Ivanović si ama o si odia. «Ci sono alcuni giocatori che non possono lavorare con Duško. Sono quelli che non volevano diventare leggendari». A 67 anni il coach è sempre lo stesso: un duro. Una lunga carriera da giocatore prima e allenatore poi, Ivanović è noto per essere un vincente e per i suoi allenamenti.
Tante le squadre che ha diretto negli ultimi trent’anni: il Baskonia più volte, anche nell’ultimo periodo, poi Friburgo, Limoges, Barcellona, Panathinaikos, Khimki, Besiktas, Stella Rossa. La Virtus sarà per lui una nuova avventura presa con grande entusiasmo. Se il tesseramento non dovesse andare a buon fine oggi, contro la Stella Rossa guiderà Nenad Jakovljević.
Dimissioni
Ma ieri è stato anche il giorno dell’addio. Banchi aveva rassegnato le sue dimissioni subito dopo la sconfitta contro Berlino. Ieri le ha formalizzate alla presenza del dg Paolo Ronci e di tutto lo staff. Un clima dispiaciuto, ma cordiale, tranquillo. Banchi, 59 anni, toscano, ha dato il massimo per la Virtus, con professionalità e competenza. Certe stagioni però sono più dure di altre. Ora la palla passa a Ivanović. E giocatori come Will Clyburn, arrivato per stupire, dovranno alzare i giri e il numero dei canestri.
Nell’assenza di risultati in Eurolega (partenza peggiore degli ultimi anni), e in qualche (sfortunato) scivolone in Serie A, va messo un po’ tutto, anche la scarsa intesa tra l’americano e l’ex coach. Ivanović dovrà trovare una quadra in fretta. Anche se la stagione è lunga, il popolo della Virtus vuole continuare a sognare.
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Da giocatore con Kukoc e Radja ha conquistato 2 Coppe Campioni
Duško Ivanović ha giocato per tre stagioni nella Jugoplastika. Con la squadra di Spalato ha vinto due Coppe dei Campioni nel 1988-1989 (75-69 in finale contro il Maccabi Tel Aviv) e nel 1989-1990 (72-67 al Barcellona). In quella squadra giocavano le future stelle NBA Toni Kukoc e Dino Radja.
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