RULLO BATTOCLETTI, 2025 DA SOGNI D’ORO: «LAUREA E MONDIALI»


La trentina domina anche il Campaccio: un successo italiano mancava dal 1994 
«Due esami e farò la tesi in ingegneria. Poi a settembre a Tokyo punterò sul titolo iridato»

7 Jan 2025 - La Gazzetta dello Sport 
Di Andrea Buongiovanni 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PERLE DELLO SCORSO ANNO

Gli obiettivi

Da una figlia d’arte a un’altra. Al Campaccio – grande classica tricolore della corsa campestre - 31 anni dopo l’ultima volta, torna a vincere un’atleta italiana. Allora, era il 1994, a imporsi fu l’oggi 55enne padovana Silvia Sommaggio, tra 5000 e 10.000 olimpica ad Atlanta 1996 e a Sydney 2000. Papà Gianfranco, scomparso nel 2015 a 78 anni, nel 1961 centrò tre volte il primato nazionale dei 3000 siepi. 

Stavolta a imporsi tra i prati assai infangati di San Giorgio su Legnano, alle porte di Milano, è la 24enne trentina Nadia Battocletti, che ai Giochi di Parigi, cinque mesi fa, ha conquistato l’argento dei 10.000 ed è campionessa europea in carica sulla stessa distanza, sui 5000 e nel cross

Papà Giuliano, 49 anni, da sempre suo allenatore, proprio nel 1994 bronzo nei 5000 ai Mondiali juniores, è stato un ottimo specialista delle prove di endurance.

Presto tutti suoi i record nazionali del mezzofondo?

Nadia Battocletti detiene i primati italiani dei 5000 (14’31”64) e dei 10.000 (30’43”35), entrambi migliorati ai Giochi di Parigi quando già erano in suo possesso. Nel 2025 potrebbe prendersi anche quelli dei 1500, ora di Sinta Vissa (3’58”11) e dei 3000, di Roberta Brunet (8’36”65)

Il personaggio 

Nadia, bandiera dell’intero movimento azzurro, comincia così al meglio un 2025 che potrà definitivamente consacrarla. Due fatti a lei legati suscitano particolari emozioni al 68° Campaccio, tappa Gold del World Athletics Tour di specialità. La facilità con la quale – contro una concorrenza in verità non di primo piano, ma la passerella è più che meritata - fa sua la prova (fugge dopo il primo di 6 km e, con 21’14”, rifila 44” a Elisa Palmero, seconda e 52 alla finlandese Susanna Saapunki, terza). 

E l’entusiasmo che, ovunque ora si presenti, scatena. La maggioranza di un pubblico da anni non così numeroso, come già in novembre alla Cinque Mulini, è per lei. E lei, sorridente e disponibile con tutti, mai si tira indietro quando si tratta di concedere un selfie o un autografo. 

A circondarla, poi, c’è l’affetto del suo Fan Club, lo “StraordiNadia” che giovedì, a Cavareno, la località dell’Alta Val di Non dalla quale i Battocletti provengono, è finalmente riuscito a celebrarla per le imprese del 2024. Che poi, a ben vedere, la portacolori delle Fiamme Azzurre pure al Campaccio conferma di essere in gran condizione. Per lei è il quarto successo consecutivo

Con il Drago vo dopo quelli al cross spagnolo di Alcobendas del 24 novembre, agli Europei di Antalya, in Turchia, l’8 dicembre e nella 5 km su strada di Bolzano il 31. Nadia, su un terreno insidioso, in diversi tratti molto scivoloso e difficile da domare, sul quale tanti dei migliori interpreti maschili cadono o perdono il passo, con quel suo incedere composto, elegante ed efficace, resta sempre in controllo assoluto. Ottime notizie, insomma, anche per il d.t. azzurro Antonio La Torre, a cui spetta l’onore di premiarla.

Il futuro 

«In testa ai desideri per il 2025 – dice - metto la salute, negli ultimi tempi un po’ traballante. Ma l’obiettivo più grande sono i Mondiali di Tokyo di settembre. Il secondo posto al Campaccio dell’anno scorso (a 4” dalla burundese Francine Niyomukunzi, ndr) mi ha portato fortuna, fino all’argento olimpico e tutto il resto. Spero valga anche per il 2025. 

Del resto, questa è la gara di famiglia: tra me e mio papà abbiamo partecipato tantissime volte. Venivo con lui, da bambina, quando gareggiava e dal 2013 sono quasi sempre stata al via. Stavolta, poi, con la pioggia e il freddo, il clima che preferisco per il fascino che emana, sono tornata ragazzina. Le variazioni di percorso apportate per questa edizione lo hanno reso ancora più tecnico e più divertente. Sono felice che la gente si sia divertita: grazie a tutti». 

«Il percorso di Nadia – aggiunge Giuliano – è definito: faremo sempre tutto gradualmente. Il 26 sarà al cross di Alà dei Sardi, poi probabilmente farà un 3000 indoor a Lievin il 13 febbraio, quindi il primo vero appuntamento: la 10 km degli Europei su strada del 13 aprile a Lovanio». 

In mezzo il Ramadan, in marzo e i due esami finali per la laurea in ingegneria edile-architettura. Prima in tutto.



***

Arrivo vincente

Nadia Battocletti, 24 anni, trentina di Cavareno, a San Giorgio su Legnano (Milano) taglia il traguardo del 68° Campaccio: nella classica del cross, un successo italiano femminile mancava dal 1994, quando a imporsi fu la padovana Silvia Sommaggio.

***



***

BATTOCLETTI SENZA LIMITI VERSO I GIOCHI ’28

La guida sapiente dei genitori, la testa e le doti di Nadia: dove può arrivare la nostra atleta simbolo

di STEFANO BALDINI
7 Jan 2025 - La Gazzetta dello Sport

L’Italia dell’atletica può vantare in questo periodo un bel numero di nomi di livello internazionale, che sono traino e ispirazione per le generazioni future. Per le sue doti umane e agonistiche, Nadia Battocletti è la più apprezzata tra le ragazze. 

La trentina, che quest’anno compirà 25 anni, si è costruita un’immagine molto positiva grazie a una crescita costante e a risultati eccellenti raggiungendo record nazionali e medaglie a Europei o Giochi Olimpici, con un atteggiamento agonistico capace di far sognare. 

Anche la sua disponibilità verso l’esterno è sì gestita, ma allo stesso tempo di grande umanità, soprattutto verso i più giovani. Si diverte correndo, gareggiando e frequentando l’università, facendosi promotrice del messaggio che sport di alto livello e studio possono coesistere perfettamente. 

Raccontato così, sembra un contesto dove tutto accade con facilità e naturalezza, mentre la realtà è ben diversa. Sono i grandi campioni a rendere semplice quello che per tanti altri atleti, seppur molto dotati, risulta più complicato. 

Il merito di questa situazione ideale, molto difficile da raggiungere, nasce da una situazione familiare che ha dato valori e metodo a Nadia. Papà e mamma sono stati atleti, Giuliano Battocletti è oggi un punto di riferimento tecnico del panorama del mezzofondo non solo nazionale, che può insegnare a tanti come si gestisce l’alto livello. 

E poi c’è lei, Nadia, che conosco dalle categorie giovanili e che ha sempre dato l’impressione di sapere in quale contesto si muove e quale può essere il suo ruolo in quel momento, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, anche a lungo termine. 

Dai Mondiali di Budapest 2023 (chiusi nelle retrovie della finale dei 5000) ha cambiato marcia. I risultati degli Europei di Roma 2024, con i due ori e i record nazionali, sono stati fondamentali per aumentare la consapevolezza di un’atleta che, invece di accontentarsi, ha utilizzato quelle prestazioni come benzina motivazionale per sognare ancora più in grande, lavorando sodo e arrivando a risultati persino migliori nelle stesse distanze ai Giochi di Parigi, chiudendo il gap che la separava dalle migliori atlete africane.

La scelta gestionale di allenarsi da sola non ci permette di sapere precisamente quali margini di miglioramento ci siano, sappiamo però che coach Giuliano la allena con carichi e intensità che possono ancora crescere di pari passo con la maturazione dell’atleta, che segue fin dai suoi primi passi. L’impressione che deriva da come ha corso le cinque gare più importanti del 2024 (inclusi gli Europei di cross, altro terreno che ama), è quella di un’atleta che da qui a Los Angeles 2028 sarà in grado di avvicinare barriere importanti come i 14’ nei 5000 e i 29’ nei 10.000, senza dimenticare che in alcune interviste si è già parlato di maratona dopo i prossimi Giochi. Sommando questo potenziale all’intelligenza tattica e alla velocità nei finali di gara, da tifosi possiamo sognare in grande, come Nadia ci ha insegnato a fare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio