"Pokersen" e la forma della vita



La forma della vita. 
È quella di Mads Pedersen, il prototipo del velocista resistente. E ormai, va detto, come specialista in questi arrivi, fatto della stessa materia dei sogni di un Pogacar o un van der Poel.

Sua la 13esima tappa, 180 km da Rovigo a Vicenza con un finale velenoso. Come a Tirana, Valona e soprattutto Matera, ancora più impressionante la sua dimostrazione di forza sull'arrivo al 12% al Santuario di Monte Berico. Poker in questo Giro (pokerissimo in carriera dopo Napoli 2023, 10 successi nei grandi Giri e 54 in totale, ndr), ottava vittoria stagionale sulle 20 della Lidl-Trek, che con Daan Hoole s'è presa pure la crono di Pisa.

Altri 50 punti e +122 su Olav Kooij, vincitore il giorno prima a Viadana: la maglia ciclamino può perderla solo il 29enne danese.

Quinto secondo posto stagionale e 52esimo in carriera per Wout Van Aert (battuto da Pedersen come a Tirana alla prima, ndr), primo solo Siena, che però sembra tornato lui.

Terza all'arrivo la maglia (sempre più) rosa di Isaac Del Toro, che nelle ultime tre tappe s'è presa - di soli abbuoni - 17 secondi.

Con il forcing della sua UAE sulla salita di Arcugnano, nove quelli di giornata, dopo averne lasciati 4" al suo (teorico) capitano Juan Ayuso.

Il 21enne messicano ora comanda con 38" sullo spagnolo e 1'18" su Antonio Tiberi, il milgiore dei nostri anche al traguardo: settimo a 5" col gruppo dei big.

In vista del Monte Grappa di domenica e della (terza e ultima) settimana di grandi montagne, non la forma della vita. Ma quasi.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Venerdì 23 maggio 2025

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