Il futuro è qui
LA PRIMA VOLTA DI OKLAHOMA CITY LA SQUADRA DEI GIOVANI APRE UN’ERA
Indiana KO in gara-7: il quintetto ha un’età media di 25 anni, la più bassa da mezzo secolo
Doppio mvpLa festa dei Thunder dopo la conquista del titolo: Shai GilgeousAlexander, 26 anni, al centro, MVP della stagione e delle Finals, alza il Larry O’Brien Trophy
Adesso lo sono pure nei fatti"
- Mark Daigneault, Capo allenatore
"Il titolo 2020 con i Lakers?
Questo è quello vero e sono pronto per un altro"
- Alex Caruso, nelle Finals 10,1 punti di media24 Jun 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Andrea Buongiovanni
Persino lui, persino Shai GilgeousAlexander, il più imperscrutabile dei giocatori Nba, stavolta si lascia andare a un largo sorriso. Gara-7 è finita. Oklahoma City, di fronte al proprio pubblico tutto vestito di blu, ha battuto Indiana 103-91 e per la prima volta è campione. La festa è grande. L’Mvp della stagione regolare e delle Finals - nessuno faceva doppietta da Steph Curry nel 2014, nessun canadese aveva mai meritato il secondo riconoscimento - si lascia andare tra le braccia del 40enne coach Mark Daigneault ed esulta. La sua prestazione - 29 punti con 12 assist, suo massimo nei playoff - ha trascinato ancora una volta i compagni. La lunga scalata verso il vertice è compiuta. Sono i Thunder a iscriversi in un albo d’oro che, negli ultimi sette anni, non propone conferme. E che vede nove vincitori in dodici stagioni. È un titolo giusto, meritato, che arriva dopo il miglior bilancio di stagione regolare (68-14) e un playoff condotto con grande maturità. I successi complessivi sono stati 84, tanti quanti quelli di Chicago nel 1996-1997. Solo Golden State (88 nel 20162017) e gli stessi Bulls (87 nel 2015-2016) hanno vinto di più. Okc è stata la numero uno dall’inizio alla fine. E sarà la storia a dire se si è stati testimoni dell’avvio di una dinastia. Di certo c’è che, impenetrabile in difesa e con un’età media del quintetto di 25 anni, è la squadra campione più giovane in quasi mezzo secolo. Alla quale, oltre alle tante prime scelte acquisite, si aggiungerà Nikola Topic, 19enne guardia serba, 12a chiamata del 2024, questa stagione al palo col crociato anteriore di un ginocchio in pezzi.
Colpo basso
I Pacers - 10-15 nella prima parte di campionato - salutano a testa alta, altissima. In questo caso nemmeno per loro, la squadra più resiliente della lega, è stato possibile reagire. Già giocavano contro logica e contro pronostico. Quando poi, dopo 7’ dal via della “bella”, han perso l’uomo leader, il compito si è fatto pressoché impossibile. L’acciaccato Tyrese Haliburton, in campo con generosità, sotto gli occhi di papà John, suo primo tifoso, si è rotto il tendine d’Achille della gamba destra già infortunata. E per i suoi, che pure sono stati in partita almeno fino all’intervallo (47-48), è stato l’inizio della fine. Superflui i 24 punti di Bennedict Mathurin dalla panchina, inutile il cuore e il carattere di TJ McConnell. Ci si chiederà a lungo se, con Tyrese della partita, il risultato sarebbe stato diverso. Resterà una domanda senza risposta. Il 34-20 del terzo periodo a favore dei padroni di casa, nonostante il successivo, ennesimo tentativo di rientro di Indiana (da -22 a - 10), ha di fatto chiuso il discorso. Il fattore campo, in gara-7 delle Finals (16-4), diventa così sempre più decisivo. È inquietante - ed eventuale tema di riflessione notare come oltre ad Haliburton anche Lillard (Milwaukee) e Tatum (Boston), pedine decisive sulla scacchiera delle proprie franchigie (e tutti con maglia n. 0...), in questi playoff sia saltato un tendine d’Achille.
Che coppia - Coach Mark Daigneault, 40 anni
e il decisivo Alex Caruso, 31, di origini siciliane
Il siciliano
È l’anello di tanti. Di Gilgeous-Alexander, certo. «È tutto irreale - dice -: e vedrete, cresceremo ancora». Ma anche del gm Sam Presti, l’architetto dell’impresa, che aveva promesso il titolo tre anni fa. Di coach Daigneault: «I miei ragazzi agiscono e lottano sempre da campioni. Ora lo sono anche nei fatti». Di realtà assolute come il terzo anno Jalen Williams e il secondo Chat Holmgren (5 stoppate in gara-7). Di portatori d’acqua come Luguentz Dort, Isaiah Hartenstein, Cason Wallace e Aaron Wiggins. Con una menzione particolare per Alex Caruso. La 31enne guardia di origini siciliane (di un paio di generazioni fa) ora è l’unico Thunder a vantare due anelli dopo quello 2020 conquistato coi Lakers: «Questo è quello vero - assicura - e sono già pronto per averne un altro».
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ANNI CONSECUTIVI
Senza che una squadra Nba sia riuscita a confermare il titolo: Golden State (2018), Toronto (2019), LA Lakers (2020), Milwaukee (2021), Golden State (2022), Denver (2023), Boston (2024) e Oklahoma City (2025)
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L'INFORTUNIO
Shock Haliburton
Dopo 7’05” si rompe il tendine d’Achille
Sono trascorsi 7’05” del primo periodo di gara-7: Tyrese Haliburton, leader di Indiana e già autore di tre triple, in campo nonostante un serio infortunio al polpaccio destro, su un tentativo di attacco contro Shai GilgeousAlexander, va lungo. Ed esce a braccia tra gli applausi del Paycom Center. La diagnosi sarà severissima: rottura del tendine d’Achille.
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