Sanremo 1987 - Maechler


21 marzo 1987 - Milano-Sanremo


Si comincia con un giallo. Perché verso le due, nel cuore della notte che precede la corsa, il telefono squilla ininterrottamente nella camera di un corridore della Bianchi? E non è uno qualsiasi. Trattasi di Argentin, che sarà al via con la maglia di campione del mondo conquistata a Colorado Springs. Il 26enne veneto di San Donà di Piave non riesce a dormire, oltre al sonno perde la tranquillità, tanto che si ritirerà a Savona e la Bianchi, senza troppi giri di parole, parlerà di un boicottaggio al favorito della corsa. 

Che intanto vede in fuga, da Ovada, Maurizio Rossi, Sauro Varocchi, Dario Montani, l'australiano Allan Peiper, i belgi Willems e Werner Devos, gli olandesi Jelle Nijdam (figlio di Henk, iridato dell'inseguimento) e Frank Pirard e lo svizzero Erich Maechler. Questi nove resistono fino ai piedi della Cipressa, poi tra loro comincia la selezione e in vetta passano Peiper, poi Maechler che insegue, quindi a 30" Nijdam, Rossi, Varocchi e Devos. La testa a meno di 2' e all'avanguardia si fa notare Gianni Bugno. 

In testa, nel frattempo, il 26enne ragazzone della Carrera, ha raggiunto Peiper e lo pianta all'attacco del Poggio, lasciando più indietro un gruppetto di una trentina di unità, scatenato sin troppo, tanto che Saronni finisce coinvolto in una caduta. Maechler si lancia verso Sanremo e, grazie a una spericolata discesa, il belga Vandeaerden avvicina di molto il fuggitivo ma non colma lo svantaggio, che sarà di 6". 

Tipografo mancato, nativo di Hochdorf, una vita da gregario, Maechler vive la sua seconda grande giornata dopo quella del Puy de Dome, al Tour dell'anno prima. E colma anche una lacuna: mancava uno svizzero nell'albo d'oro della Sanremo. 

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