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Ehi, Conconi ma c’era l’antidoping?

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Bicisport n. 1, gennaio 1992 Che cosa fa Conconi quando non aiuta un atleta nella preparazione di un record? Si allena e fa record personali. A fine agosto 1991 lo scienziato di Ferrara ha scalato lo Stelvio (2757 metri, patendo da Spondigna) in 1h53’11”. Poco dopo ha ripetuto l’impresa in 1h45’29”. Un tempo davvero ragguardevole, considerando che il suo “allievo” Moser ha impiegato 1h40’41”. Non contento, il professore ha attaccato il Grappa per tre volte, sempre migliorando le proprie prestazioni. Conconi che ha 56 anni, si è “divertito” anche alla festa di Moser, il 1° settembre, giungendo primo e beffando anche il primatista dell’ora. «Ho usato un trucco da professionista – ha spiegato – quello di saltare l’ultimo rifornimento». È proprio vero che l’allenamento e l’astuzia a volte contano più dell’età.  Ma s’impone una domanda malandrina: c’era l’antidoping?

Chiappucci ora deve fare i conti con Roche

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A trentadue anni, dopo aver gironzolato con poca fortuna per mezza Europa, Stephen Roche ritorna alla Carrera. Quel famoso '87 è solo un ricordo. Il campione dagli occhi dolci ritrova il suo vecchio amico Chiappucci. la situazione però è cambiata. Claudio adesso è il leader della squadra. Che cosa può succedere? di Beppe Conti Bicisport n.1, gennaio 1992 Stephen Roche confidenziale e ammiccante, sorridente e fiero. Sì, come se il tempo si fosse fermato a quel magico, incredibile, storico ’87. Non è neppure invecchiato più di tanto, i tatti del volto son sempre quelli, dolci e gentili. L'87, Giro, Tour, campionato del mondo. Come se fosse Eddy Merckx, certo in un'altra maniera, con quel tradimento sfacciato a Visentini qul giorno a Sappada, sfruttando gli eventi, il caso sulla collina austriaca di Villach. Ricordate? Attaccò il danese Rolf Soerensen all'ultimo chilometro, lunga rincorsa, quasi a favorire il contropiede di Stephen. Ma soprattutto a impedire