Latina, l'internazionale nerazzurra
A Brescia, Mark Iuliano ha schierato 6 stranieri nell’undici iniziale, record nella storia del club
17.03.2015 09:30 di Marco Ferri - Fonte: Il Giornale di Latina
L’Internazionale nerazzurra va in scena a Brescia. Figlia di un mercato di riparazione esterofilo e dell’assenza di una delle pedine italiane più utilizzate (Valiani), il Latina ha fatto registrare il numero più alto di stranieri nell’undici titolare. I 6 schierati al Rigamonti da Mark Iuliano sono un record nella storia della società e una decisa rottura con il recente passato.
LINEA-IULIANO – Ai due calciatori nati all’estero (Benali e Da Silva) di cui si è servito Calori, Iuliano ha risposto riempiendo la squadra con oltre il 50% distribuiti tra tutti i reparti. Dal tridentone di matrice africana, con Oduamadi, Sowe e Bidaoui, si è passati per il debutto del franco-algerino Ammari fino alla conferma, sulle fasce, dei soliti noti Ristovski e Alhassan. A questi si aggiunge l’innesto in corso d’opera dell'ex bresciano Rubén Olivera, senza dimenticare Dellafiore e Doudou, che al Belpaese appartengono a metà. L’inversione di rotta è giunta nell’anno nuovo, tant’è che in più di un’occasione, dopo l’infortunio di Angelo avvenuto a La Spezia, Roberto Breda si è affidato a un blocco di giocatori nostrani. E’ avvenuto nel derby con il Frosinone dello scorso 2 novembre, ancora con Lanciano e a Catania, e poi, a partire dal 29 novembre fino all’ultima recita del tecnico trevigiano, a Modena, consecutivamente con Pro Vercelli, Perugia, Varese, Bari ed Entella.
MAI MENO DI TRE – Con i ritorni di Ristovski e Alhassan, invece, Iuliano non ha mai rinunciato ad almeno 3 tasselli di estrazione estera nella formazione di partenza. Complessivamente, nelle prime 10 uscite dal suo approdo sulla panchina della prima squadra, 40 dei 110 mandati in campo dall’inizio, sono stranieri, con altri 13 inseriti a match in corso. Su 35 pedine schierate complessivamente nelle 31 partite disputate, sono 11 quelle nate fuori dei confini nazionali. L’ultimo, in ordine di tempo, è il marocchino Abdelhakim Bouhna, al quale è stato concesso uno scorcio di gara a Bologna lo scorso 3 marzo.
SFIDA INTERNAZIONALE – Nell’ultimo turno del campionato cadetto, solo i prossimi avversari nerazzurri hanno fatto un ricorso minore ai giocatori italiani. Lo Spezia multiculturale di Bjelica, capace di schiantare il Livorno dopo l’intervallo nell’anticipo del venerdì e di scena al Francioni sabato prossimo, si è avvalso di 7 stranieri tra i titolari. A completare il podio c’è il Pescara, tornato dal fortino della capolista Carpi con tre punti che valgono tanto oro quanto pesano grazie alla presenza estera di cinque uomini. A quota uno si fermano Bari, Cittadella, Frosinone, Pro Vercelli, Trapani, Varese e Virtus Entella, tutte prevalentemente autoctone come il Latina che fu.
L’Internazionale nerazzurra va in scena a Brescia. Figlia di un mercato di riparazione esterofilo e dell’assenza di una delle pedine italiane più utilizzate (Valiani), il Latina ha fatto registrare il numero più alto di stranieri nell’undici titolare. I 6 schierati al Rigamonti da Mark Iuliano sono un record nella storia della società e una decisa rottura con il recente passato.
LINEA-IULIANO – Ai due calciatori nati all’estero (Benali e Da Silva) di cui si è servito Calori, Iuliano ha risposto riempiendo la squadra con oltre il 50% distribuiti tra tutti i reparti. Dal tridentone di matrice africana, con Oduamadi, Sowe e Bidaoui, si è passati per il debutto del franco-algerino Ammari fino alla conferma, sulle fasce, dei soliti noti Ristovski e Alhassan. A questi si aggiunge l’innesto in corso d’opera dell'ex bresciano Rubén Olivera, senza dimenticare Dellafiore e Doudou, che al Belpaese appartengono a metà. L’inversione di rotta è giunta nell’anno nuovo, tant’è che in più di un’occasione, dopo l’infortunio di Angelo avvenuto a La Spezia, Roberto Breda si è affidato a un blocco di giocatori nostrani. E’ avvenuto nel derby con il Frosinone dello scorso 2 novembre, ancora con Lanciano e a Catania, e poi, a partire dal 29 novembre fino all’ultima recita del tecnico trevigiano, a Modena, consecutivamente con Pro Vercelli, Perugia, Varese, Bari ed Entella.
MAI MENO DI TRE – Con i ritorni di Ristovski e Alhassan, invece, Iuliano non ha mai rinunciato ad almeno 3 tasselli di estrazione estera nella formazione di partenza. Complessivamente, nelle prime 10 uscite dal suo approdo sulla panchina della prima squadra, 40 dei 110 mandati in campo dall’inizio, sono stranieri, con altri 13 inseriti a match in corso. Su 35 pedine schierate complessivamente nelle 31 partite disputate, sono 11 quelle nate fuori dei confini nazionali. L’ultimo, in ordine di tempo, è il marocchino Abdelhakim Bouhna, al quale è stato concesso uno scorcio di gara a Bologna lo scorso 3 marzo.
SFIDA INTERNAZIONALE – Nell’ultimo turno del campionato cadetto, solo i prossimi avversari nerazzurri hanno fatto un ricorso minore ai giocatori italiani. Lo Spezia multiculturale di Bjelica, capace di schiantare il Livorno dopo l’intervallo nell’anticipo del venerdì e di scena al Francioni sabato prossimo, si è avvalso di 7 stranieri tra i titolari. A completare il podio c’è il Pescara, tornato dal fortino della capolista Carpi con tre punti che valgono tanto oro quanto pesano grazie alla presenza estera di cinque uomini. A quota uno si fermano Bari, Cittadella, Frosinone, Pro Vercelli, Trapani, Varese e Virtus Entella, tutte prevalentemente autoctone come il Latina che fu.
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