2015 NBA Draft: Jahlil Okafor (C; Fr; Duke)

 2. Jahlil Okafor
Latest Rumors: LAKERS
Center / 6-11 / Duke / Freshman 17.3 ppg, 8.5 rpg, 1.3 apg

The Lakers could decide the value is relatively equal from 2-4 and listen to offers from the Knicks. The emergence of Jordan Clarkson as one of the top rookies and the team's potential PG of the future could make this pick easier, if they indeed decide he has the talent to be a top flight point. Okafor retains the highest likelihood of going No. 2, and while the league has certainly shifted becoming more lead guard dominated, bigs retain a lot of value just because of the scarcity of high-level ones. Okafor and Towns both have top 3-5 center in the league potential. So while mocking Russell here and dropping Okafor to 4 is tempting, Okafor remains the pick.
 

Twitter: @JahlilOkafo
Comparison: Al Jefferson
Global Ranking: 2nd
Salary: $4,252,600*


di LORENZO OLIVIERI, SpazioNBA.it

ETA’: 19 (15.12.1995)
STATURA E PESO: 2.11 x 122 kg
UNIVERSITA’: Duke
CLASSE: Freshman
RUOLO: Centro
PARAGONE NBA: Al Jefferson / Tim Duncan


EARLY LIFE:
Jahlil Okafor è figlio di Chukwudi Okafor, suo padre, da cui trae le sue origini nigeriane, e Dacresha Lanett Benton, sua madre, di origini miste afro-americane e caucasiche, nonché lontano cugino di Emeka Okafor, seconda scelta assoluta al Draft NBA 2004.
L’infanzia di Jahlil non è delle più semplici: i genitori sono separati e lui è costretto a fare avanti e indietro fra la casa del padre a Chicago e quella della madre a Moffett, Oklahoma.
Perde la madre a 9 anni, a causa di un violento attacco di bronchite che le causa un collasso polmonare, e si traferisce dal padre a Chicago, nel South Side.
Alle elementari, ha problemi ad ambientarsi a causa della sua statura (a 12 anni era già più alto del padre, circa 1.96) e della sua timidezza, tanto che gli altri bambini pensano vada a scuola con loro perché ripetente.
A 14 anni si trasferisce nel North Side, dove inizia a giocare per la Whitney M. Young Magnet High School, e viene già reclutato da De Paul, contrariamente a quanto permesso dalle regole NCAA.
Okafor ha subito addosso gli occhi dei maggiori programmi di Division I, con offerte già da sophomore, fra cui Duke, Arizona, Michigan State e Illinois.
La sua carriera è piena di riconoscimenti: First Team All-USA, convocazione al McDonald All-American, Player of the Year di USA Today e il titolo di Mr. Basketball dell'Illinois.


CARATTERISTICHE:
il figlio adottivo della Chicago cestistica è uno dei prospetti che negli ultimi anni ha generato più interesse ed è il candidato principale alla prima scelta assoluta al prossimo Draft.

Viste le recenti tendenze del gioco NBA, con lunghi sempre più perimetrali, Okafor è un centro d’area un po’ old style, cioè con una dimensione interna predominante e un gioco spalle a canestro già completo e forse superiore a quello di molti pari ruolo militanti al piano di sopra.
Ha forza fisica sia nella parte superiore sia inferiore del corpo, un’apertura alare di 226 cm e mani enormi che gli consentono di tenere il pallone come fosse un’arancia, tutte caratteristiche che, unite alla invidiabile tecnica individuale e alla spiccata mobilità in relazione alla massa, ne fanno un giocatore praticamente immarcabile a livello collegiale.
Pur essendo 2.11 per 120 kg, corre benissimo in contropiede, facendosi trovare pronto sugli scarichi. Sotto canestro non brilla per esplosività, anzi è forse sotto la media, ma riesce a concludere con un’efficacia irreale (74% di realizzazione al ferro) grazie alla mobilità, unita al fisico e al tocco morbido.

Essendo un "below the rim player", ossia un giocatore che non fa dell’elevazione il suo punto di forza e punta più ad aggirare l’avversario e appoggiare più che a schiacciargli in testa, eccelle nel gioco in post, più precisamente in post basso e spalle a canestro. In quella zona del campo il suo repertorio è già ben sviluppato in rapporto all’età.
Il centro di Duke sfrutta virate appoggiandosi sull’avversario andando sia a destra sia a sinistra, ha un tocco morbido con entrambe le mani e sfrutta un vasto assortimento di finte e cambi di direzione. Non ha paura del contatto, anzi spesso lo cerca per procurarsi un fallo.
Inoltre è bravo a fronteggiare il canestro, facendo un ottimo uso dei jab steps e anche qui di finte di corpo e cambi di direzione.

Il n. 15 dei Blue Devils è un rimbalzista d’élite su entrambe le metà campo: può prendere rimbalzi nel traffico anche contro diversi avversari grazie alle lunghe braccia e alle mani enormi, non ha problemi nel tagliare fuori il diretto avversario per favorire il rimbalzo difensivo e con la sua mobilità ripulisce benissimo anche i tabelloni offensivi.

Okafor avrebbe tutto il potenziale per diventare un difensore di post basso d’élite, posizione che potrebbe dominare appunto anche nella propria metà campo viste le sue caratteristiche fisiche. Eppure Jahlil al momento è tutto tranne che un fattore difensivo per la propria squadra, e questo è il suo primo grande difetto: non è un game changer difensivo. Non è un rim protector in quanto manca di esplosività verticale, di tempismo e consapevolezza, il che lascia supporre un miglioramento del suo rendimento se affiancato a una PF stoppatrice e spogliato quindi di alcune responsabilità difensive.
Inoltre Okafor fa fatica come difensore perimetrale: nonostante la mobilità e la velocità di piedi, stenta nel contenere il palleggiatore sul pick and roll e fatica anche contro lunghi che hanno la tendenza a giocare lontano da canestro.

L’altro grande difetto, oltre alla poca esplosività, riguarda la tecnica e il range del tiro, anche se in stagione ha già mostrato miglioramenti, facendo registrare anzitutto una maggiore confidenza in questo fondamentale (il 30% dei suoi tentativi dal campo sono jumper, percentuale tutt’altro che trascurabile considerando il tipo di giocatore e l'alto livello del suo gioco interno), oltre che un’ottima efficacia (converte il 48% dei jumper tentati). Ad ogni modo c’è ancora molto margine per migliorare, visto il potenziale e l’educazione di quelle mani.

Una cosa tenuta sempre più in considerazione dagli scout NBA sono i cosiddetti intangibles, cioè le caratteristiche mentali e attitudinali. Okafor ha impressionato per la maturità, sicuramente dovuta anche alle difficili situazioni affrontate durante l’infanzia. Intelligente, abituato ai riflettori, sembra tagliato per fare il professionista. Tutto ciò, oltre alle indiscusse qualità sul campo, lascia pensare che il rischio di bust sia davvero bassissimo.


PREVISIONE DRAFT:
Jahlil Okafor sembra l’unico pretendente alla prima scelta al Draft. L’altro storico duellante rimane Emmanuel Mudiay, con i vari Stanley Johnson, D’Angelo Russell e Karl Anthony-Towns a piroettare intorno alla terza chiamata, sperando magari di spodestare a sorpresa uno dei primi due.
Mudiay gioca in un contesto poco valutabile come il campionato cinese e questo gioco-forza fa di lui la seconda scelta dietro Okafor in quasi tutti i mock draft, con quest’ultimo che sta mantenendo tutte le aspettative, viaggiando a 18 punti e 9 rimbalzi di media e firmando diverse prestazioni altisonanti.

Essendo uno dei migliori lunghi dell’NBA attuale (il primo) e uno dei migliori lunghi di sempre (il secondo): al momento sembra essere più un giocatore alla Al Jefferson, con una dimensione offensiva molto più spiccata e tremendamente efficace, e una dimensione difensiva non altrettanto luccicante; però, quando inizia a segnare tiri appoggiati al tabellone a ripetizione, è impossibile, almeno con la giusta dose di romanticismo, non pensare a The Big Fundamental.
Lorenzo Olivieri, SpazioNBA.it

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