Le grandi scalate - Il Mont Ventoux

Il Mont Ventoux (1912 metri s.l.m.) si trova nel dipartimento del Vaucluse, in Provenza, a 20km dalla cittadina di Carpentras. Fa parte delle Alpi Occidentali, anche se è piuttosto isolato dalle altre cime della catena montuosa. Dal 1990 il Mont Ventoux è stato dichiarato “riserva di biosfera” dall’Unesco al fine di proteggere la ricchezza e la particolarità della flora e dalla fauna presenti.
Il monte prende il nome dalle forti raffiche di maestrale che lo sferzano, anche se da più recenti interpretazioni la genesi della parola potrebbe derivare dall’occitano ventur, ovvero “colui che si vede da lontano”.
Il Mont Ventoux è una salita storica per il Tour de France e ha scritto pagine di ciclismo importantissime, fin dal 1952. Le sue pendenze costantemente intorno al 10%, la sua lunghezza e le difficili condizioni meteo (caldo opprimente e/o raffiche fortissime di vento) hanno esaltato oppure mandato in crisi i più grandi campioni.
Il Mont Ventoux è tristemente celebre anche per la tragedia avvenuta a Tom Simpson nel 1967. A 2 km dalla vetta il ciclista inglese collassò, a causa del gran caldo e della dose di anfetamine assunta, e per lui non ci fu nulla da fare. Ora, in quel punto è posta una stele che commemora lo sfortunato campione.

EDDY MERCKX – 1970 14° tappa del Tour de France 1970, Gap-Mont Ventoux. La prima volta del Tour sul Monte Calvo dopo la morte di Simpson. Al comando della classifica c’è Eddy Merckx, già vincitore di cinque tappe in quella edizione della Grande Boucle e con un vantaggio sul secondo che si aggira intorno ai sette minuti.
Merckx, che per la prima volta affronta il Gigante della Provenza, scatta quasi all’inizio della salita e nella sua scia resiste solo Agostinho. A otto km dal traguardo nemmeno il portoghese può più resistergli e il cannibale si invola solitario. Per un attimo la corsa lascia spazio al sentimento quando, passando davanti alla stele di Simpson, Merckx si toglie il cappello e fa il segno della croce nel ricordo dell’amico scomparso. Il belga stravince con 1’11” sul suo gregario Vandenbossche, molto più indietro tutti gli altri. Al traguardo, però, il terribile Ventoux serve il conto: Merckx ha un malore, viene attaccato all’ossigeno e portato all’ospedale di Carpentras, ma questo inconveniente non gli impedirà di vincere il suo secondo Tour de France nei giorni seguenti.

EROS POLI – 1994 15° tappa del Tour de France 1970, Montpellier-Carpentras. Eros Poli, un componente del treno di Cipollini alla Mercatone, parte in fuga tutto solo dopo 60 km di corsa. All’inizio del Mont Ventoux Poli ha 25 minuti sul gruppo maglia gialla: un vantaggio ragguardevole, ma che non sembra sufficiente per il più alto del gruppo (194 cm x 85kg ), uno che è tutto fuorché uno scalatore. Invece la sua difesa sul Gigante della Provenza è strenua, riesce a perdere meno di un minuto a chilometro, anche quando nel plotone si accendono i fuochi d’artificio, e scollina con un vantaggio di 4’30” su un certo Marco Pantani. I 41 km finali in discesa e pianura sono favorevoli alle sue caratteristiche e nessuno può ormai raggiungerlo. Il forte passista italiano può festeggiare così, con un bell’inchino al pubblico di Carpentras, il primo (e unico) successo da professionista.

MARCO PANTANI – 1994 Marco Pantani, con la spensieratezza dei suoi 24 anni, sogna di far abdicare il re Indurain e il Mont Ventoux sembra il terreno più adatto a lui. La Carrera fa l’andatura per il suo capitano, aiutata dalla Festina, e screma di molto il gruppo. Lo scatto del Pirata arriva puntuale e con lui resta solo l’ottimo Leblanc, ma anche la compagnia del francese dura poco e il giovane scalatore romagnolo rimane solo nel desertico Ventoux (accompagnato, però, da migliaia di tifosi a bordo strada). Pantani scollina con un vantaggio di un minuto e mezzo su un sestetto guidato dal caparbio Indurain e si lancia nella discesa verso Carpentras col suo inconfondibile stile. La vittoria di tappa è ormai del connazionale Poli, la speranza di Pantani è quella di recuperare qualche posizione dal sesto posto in classifica, ma purtroppo per lui è una sfida impari con il gruppetto inseguitore ed è costretto a rialzarsi quando mancano pochi chilometri al traguardo.

MARCO PANTANI E LANCE ARMSTRONG – 2000 12° tappa del Tour de France 2000, Carpentras-Mont Ventoux. Dopo pochi chilometri di ascesa si forma un gruppetto in testa alla corsa formato dalla maglia gialla Armstrong, Ullrich, Beloki, il duo Kelme Botero (già in fuga) - Heras e Virenque, mentre Pantani perde subito contatto, ma rimane a pochi secondi dai primi. Nei pressi di Chalet Reynard, là dove la vegetazione lascia spazio alla pietraia, il gruppo maglia gialla rallenta e il Pirata riesce a rifarsi sotto e parte subito al contrattacco. Gli scatti a raffica di Pantani inizialmente non sortiscono effetti, ma finiscono per sfiancare i suoi avversari e si ritrova in testa da solo. Armstrong marca a uomo Ullrich, ma, quando capisce che il tedesco non rappresenta più un pericolo per lui, si riporta a ruota dell’italiano con estrema facilità. L’elefantino e l’americano (come si chiamano poco amichevolmente i due) pedalano fianco a fianco verso il traguardo in una guerra sia fisica che psicologica. Pantani taglia per primo il traguardo e si scatenano le polemiche: Armstrong sostiene di averlo lasciato vincere, ma il Pirata non ci sta e nelle tappe successive proverà a dimostrare di essere ancora lui il più forte.

CHRISTOPHER FROOME - 2013 15° tappa del Tour de France 2013, Givors-Mont Ventoux. Tappa lunga e piatta per i primi 220km e poi il Gigante della Provenza nel finale. La Sky della maglia gialla Chris Froome scandisce il ritmo nelle prime rampe del Monte Calvo. A 10 km dal traguardo prende in mano le operazioni il luogotenente della maglia gialla, Porte, e sotto l’impulso del tasmaniano rimangono alla sua ruota solo i due principali rivali della Grand Boucle 2013: Froome e Contador. Ai -7,5 si esaurisce il lavoro di Porte ed è lo stesso Froome a fare una progressione dalla sensazionale frequenza di pedalata, che manda letteralmente in tilt l’avversario madrileno e consente all’anglokenyano di raggiungere in pochi metri Quintana, scattato qualche chilometro prima. Il colombiano riesce a resistere al ritmo della maglia gialla e anzi la aiuta a fare il vuoto dietro di loro. A 1500 metri dal traguardo si infrangono i sogni del giovane Quintana di vincere sul Ventoux, quando una nuova accelerata di Froome lo costringe ad alzare bandiera bianca. Il corridore della Sky vince sulla prestigiosissima cima e poggia un altro importante mattone per la conquista del suo primo Tour de France.

Simone Bulgarelli (Hiko)

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