HOOPS MEMORIES - Il segreto di SuperMikan
di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©
Nato a Joliet, Illinois, nel 1924, George Mikan crebbe in una famiglia del vecchio mondo con le radici in Jugoslavia. I suoi genitori insistevano molto sull’importanza di una solida istruzione, e il giovane George prese otto anni di lezioni di piano a scuola. Alla fine, ricevette un diploma in pianoforte dal conservatorio, e la sua esperienza alla tastiera si rivelò altrettanto incommensurabile per George anche sul parquet. Per via delle sue dita sviluppò tali forza e destrezza, che sapeva controllare la palla sulle dita molto più facilmente della maggior parte degli altri giocatori.
Nato a Joliet, Illinois, nel 1924, George Mikan crebbe in una famiglia del vecchio mondo con le radici in Jugoslavia. I suoi genitori insistevano molto sull’importanza di una solida istruzione, e il giovane George prese otto anni di lezioni di piano a scuola. Alla fine, ricevette un diploma in pianoforte dal conservatorio, e la sua esperienza alla tastiera si rivelò altrettanto incommensurabile per George anche sul parquet. Per via delle sue dita sviluppò tali forza e destrezza, che sapeva controllare la palla sulle dita molto più facilmente della maggior parte degli altri giocatori.
Sebbene fosse già 1.92 all’età di tredici anni, Mikan non giocò molto a basket alla high school. Dovette abbandonare una squadra di high school quando non lo lasciarono giocare con gli occhiali. Soffrì anche di una gamba fratturata che lo mise fuori squadra per un lungo periodo di tempo.
Mikan si iscrisse per conto proprio alla De Paul University di Chicago, dove un nuovo, giovane coach di nome Ray Meyer lo trasformò in una star. Mikan era allora un’ala di 2.02 senza molta coordinazione. Ricordava Meyer: “Volevamo soltanto che andasse all’angolo e smammasse”. Invece, Meyer lavorò con Mikan per ore e ore, ideando esercizi speciali per fargli superare la goffaggine. Meyer lo faceva allenare ogni giorno, saltando la corda, allenarsi con l’ombra [come si fa nella boxe, mimando i colpi, nda], colpendo un sacco, e nel pugilato [fatto per allenamento] per sviluppare la coordinazione. Assunse anche una donna perché desse a Mikan lezioni di danza/ballo.
Sul campo di basket Mikan lavorò sul suo ballhandling con giocatori più piccoli e più rapidi. E lavorò duramente sul tiro in gancio, che alla fine lo rese inarrestabile. Si prendeva 200 ganci destri e 200 sinistri tutti i giorni dell’anno.
Dopo un duro anno da freshman nel quale il suo valore principale era nello stoppare tiri, Mikan divenne un All-American in ciascuno degli ultimi tre anni. Guidò la nazione nei punti nel 1945 e nel 1946, e guidò De Paul alla vittoria nel campionato NIT nel 1945 avendo di media 40 punti a partita nel torneo, incluso un 53 in una partita – un record del Madison Square Garden.
Quando Mikan lasciò De Paul, era un elegante centro di 2.07, e firmò un contratto di cinque anni con i Chicago Gears della National Basketball League (NBL), un accordo del valore di 60.000 dollari. Divenne rapidamente la grande attrazione che guidò i Minneapolis Lakers per una striscia di titoli NBA, e guidò la NBA al successo finanziario.
In tutto questo, Mikan non ha mai dimenticato di dar merito a Ray Meyer. Nelle parole di George: “Ray era un negriero. Ma era ciò di cui avevo bisogno. Mi ha insegnato tutto quello che so”.
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