Storie di ciclismo - Jules Rossi





Il 3 novembre 1914 nasce a Boccolo dei Tassi, in provincia di Parma, Jules Rossi, primo italiano ad imporsi nella Parigi-Roubaix.
Ben presto orfano, Rossi emigra in Francia da bambino, e dopo essere stato un buon dilettante, cogli piazzamenti importanti già al primo anno da professionista, 1935, in cui difende i colori dell'Armor, conquistando la Parigi-Troyes davanti a quel Marcelo Bidot che sarà in seguito commissario tecnico della nazionale francese. L'anno successivo vince la Parigi-Saint Etienne, mantenendo la cittadinanza italiana ma venendo conosciuto come Jules, terminando pure secondo alla Bordeaux-Parigi alle spalle di Paul Chocque e quinto alla Parigi-Roubaix, in cui trionfa nel 1937. 
Il successo nell'Inferno del Nord prende corpo a dieci km dal traguardo, quando Rossi scatta tentando di staccare i belgi Vervaecke e Kint. Un un passaggio a livello chiuso lo ferma ma in vista dell'arrivo Rossi, che corre per la Thomann, parte lungo e riesce ad imporsi sui belgi Hendrickx e Declercq.
Nel 1938 si impone anche alla Parigi-Tours, battendo Albertin Disseaux, aggiudicandosi per l'occasione anche il nastro giallo che distingue il ciclista che abbia corso più velocemente una gara con chilometraggio superiore ai duecento chilometri: quell'anno la media è di 42,097 km/h, record superato nel 1948 da Rik Van Steenbergen.
Rossi non ha invece fortuna nelle grandi corse a tappe. Partecipa al Giro d'Italia nel 1935 e 1936 ma è costretto a ritirarsi in entrambe le edizioni. Al Tour de France, a cui prende parte con la nazionale italiana, conosce la stessa sorte, ritirandosi sia nell'edizione 1937, quando cade con Gino Bartali nel torrente Colau, sia l'anno successivo, quando riesce tuttavia ad imporsi nella tappa che si conclude ad Arcachon.
Molto più adatto alle corse di un giorno, Rossi trionfa anche in due edizioni della Parigi-Reims (1941 e 1943) e termina secondo alla Parigi-Roubaix del 1944. E' il 2 aprile, giorno del massacro di Ascq, rappresaglia compiuta poco distante dalle truppe naziste, ed al traguardo di Roubaix si presentarono in dieci, tra i quali Rossi è il favorito: il belga De Simpelaere, rientrato nel gruppetto di testa grazie ad un passaggio a livello che costringe i fuggitivi a fermarsi nella parte finale della gara, lo batte però in volata, negandogli un clamoroso bis.
Partecipa anche a quattro edizioni delle Gran Premio delle Nazioni a cronometro: nel 1941 vince la prova svoltasi nel territorio della Francia libera dall'occupazione nazista, e termina al terzo posto l'anno successivo, nella gara nella Francia occupata. Nel 1943 e nel 1944 cogli altrettanti secondi posti, alle spalle rispettivamente del belga Jozef Somers e del francese Emile Carrara. Chiude la carriera nel 1950

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