Carrera (1984-1996)


di Chris Sidwells - Le maglie leggendarie del ciclismo

La squadra Carrera fu all’avanguardia dell’abbigliamento da ciclismo durante la seconda metà degli anni ’80, quando avvenne il passaggio dalla lana alla Lycra. La Lycra, più leggera e più facile da produrre e conservare, è anche più adatta all’applicazione di scritte e disegni. Anche se la lana rimuove bene l’umidità dal corpo, le fibre sintetiche sono decisamente superiori. Possono essere anche prodotte in modo da calzare meglio e quindi essere più aerodinamiche. 

STILE DENIM 

La facilità nel modellare la Lycra (e altri materiali sintetici) è ben spiegata dall’uniforme della squadra Carrera. Carrera è un produttore di jeans Denim e, dopo aver fornito pantaloncini neri in Lycra, negli anni ’90 li creò blu con effetto Denim, ovvero con uno stile “cucitura” per far sembrare che i corridori indossassero jeans tagliati. I fianchi blu sulla maglia della squadra avevano il trattamento “denim-look”. 

La squadra prese il via nel 1984 come Inoxpran-Carrera, e vinse il Giro d’Italia con Roberto Visentini nel 1986, l’anno in cui era entrato a farne parte l’irlandese Stephen Roche. Nel 1986 Roche ebbe un anno scarso di successi e la squadra cambiò il nome in Carrera Jeans-Vagabond. Nell’anno successivo Roche stravinse. Si aggiudicò il Giro d’Italia, il Tour de France e il campionato del mondo su strada. Solo Eddy Merckx, nel 1974, c’era riuscito e nessuno da allora è più riuscito a eguagliarli. 

Quando Roche correva per la Carrera, la scritta aveva la scritta “Peugeot” sui pantaloncini a causa di una controversia con la sua squadra precedente. All’inizio infatti il corridore aveva acconsentito a rimanere con la Peugeot che però non era d’accordo sul suo compenso. Una squadra francese, la La Redoute, ne accettò le richieste, e Roche firmò per loro nel 1984. Il risultato fu una controversia con la Peugeot che durò mesi. A seguito di ciò, Roche e la Carrera dovettero portare il nome Peugeot sui pantaloncini per un biennio, compreso l’anno in cui l’irlandese conquistò la triplice vittoria. Ma nel frattempo, la scritta cambiò, con il nome Peugeot disposto in verticale lungo ciascuna gamba. La TI-Raleigh aveva introdotto quel layout alcuni anni prima. 

Roche lasciò la Carrera alla fine del 1987, per farvi ritorno nei suoi ultimi due anni da professionista. Una stella successiva della Carrera fu Claudio Chiappucci; tuttavia anche se Chiappucci vinse delle corse, tra cui la Sanremo, e la classifica scalatori sia al Giro d’Italia sia al Tour de France, non conquistò mai un grande giro. Era comunque affascinante vederlo andare in fuga, perché aveva una predisposizione per gli attacchi lunghi e solitari, anche se spesso destinati a fallire. 

Lo stesso vale per la stella successiva della Carrera, Marco Pantani, i cui attacchi ebbero risultati più importanti. Il suo talento emerse tra il 1992 e il 1996, anche se le vittorie principali le conquistò successivamente, con altre squadre. La progressione fulminante di Pantani fu rovinata dalle rivelazioni di doping, così comuni nei grandi giri alla fine degli anni ’90 e all’inizio degli anni duemila. 

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