La dura Tirreno di Nibali: “È la sofferenza di cui ora ho bisogno"


di CARLO MALVESTIO
SpazioCiclismo, 18 marzo 2019

Vincenzo Nibali non è apparso particolarmente brillante in queste prime cinque tappe della Tirreno-Adriatico 2019. Il capitano della Bahrain-Merida ha sempre pagato dazio rispetto ai migliori nelle tappe più impegnative, palesando una condizione ancora lontana da quella che dovrà avere al Giro d’Italia 2019. La sua prestazione alla "Corsa dei Due Mari", comunque, è in linea con quanto visto nelle ultime annate, con il picco di forma che è previsto in concomitanza con il grande giro scelto come obiettivo.

Per uno con il suo palmarès, inseguire non è mai piacevole, ma il messinese sa che è necessario per poter ben figurare nei prossimi appuntamenti: “È la sofferenza di cui ho bisogno – spiega alla Gazzetta dello Sport – Come in passato, mi sarebbe piaciuto cominciare un po’ più forte, anticipare i tempi con le corse e le sessioni di allenamento. Ma quest’anno è difficile, con il Giro e il Tour da preparare. È difficile andare forte dappertutto. Vedere così tanti corridori finire davanti a me, non mi rende felice. La squadra però sa qual è il percorso ed è normale crescere lentamente”.

Per quanto riguarda il suo calendario, lo Squalo ammette di non aver avuto carta bianca nella scelta delle corse: “Il Giro è stata una mia scelta, mentre il Tour me lo ha chiesto la squadra – ammette – Se fosse stato per me, avrei scelto un programma diverso. Il mio obiettivo è il Giro, poi al Tour vedremo”.

Sulla stessa linea d’onda è il suo preparatore Paolo Slongo, che predica calma: “Non siamo lontani dalla forma che aveva in questo periodo lo scorso anno – spiega – I margini di miglioramento, nel peso, negli allenamenti e nella forma ci sono. Vedo che ci sono squadre e corridori che vanno forte, ma bisognerà vedere se riusciranno ad essere così in forma tutto l’anno; per quanto ci riguarda, siamo in carreggiata nella preparazione ai nostri obiettivi”.

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