Final Four a sorpresa con Texas Tech e Auburn, fuori Duke, UNC e Gonzaga


5 aprile 2019, Baketcaffe.com

Ci si aspettava la Duke di Zion Williamson e RJ Barrett, la North Carolina di Coby White e Nassir Little, la Kentucky di Keldon Johnson e Tyler Herro, la Gonzaga di Rui Hachimura e Brandon Clark, la Tennessee di Grant Williams e Admiral Schoefield. Niente di tutto questo: alla Final Four di Minneapolis sono atterrate una sorpresa assoluta come Auburn, la miglior squadra degli ultimi due anni ovvero Virginia (con Francesco Badocchi nel roster), un osso duro come Michigan State e la miglior difesa d’America cioè Texas Tech, impreziosita dalla presenza come titolare di Davide Moretti. Queste le quattro università che si sfideranno per conquistare l’ultima retina e mandare in archivio la March Madness 2019.

Il programma:
Semifinali (notte tra sabato 6 e domenica 7 aprile)
Ore 00:09 Auburn – Virginia
Ore 02:49 Texas Tech – Michigan State

Finale (notte tra lunedì 8 e martedì 9 aprile)
Ore 03:00


Auburn-Virginia

La prima semifinale mette di fronte due stili opposti. Il ritmo altissimo e l’atletismo di Auburn, contro l’andamento controllato di Virginia, la squadra col “pace” più basso d’America; inoltre, i Tigers sono sorpresa assoluta e testa di serie più alta, numero 5, mentre i Cavaliers sono l’unica numero 1 rimasta in corsa e hanno perso appena 6 gare in due anni, due delle quali contro Duke in questa stagione e una contro UMBC l’anno scorso al Torneo, in quella che è entrata nella storia come primo upset di una numero 16 su una numero 1.

La squadra di coach Bruce Pearl non ha stelle designate, soprattutto senza il talentuoso lungo Chuma Okeke, infortunatosi gravemente al crociato contro UNC, però non ha nulla da perdere e vanta il tifo (porterà bene?) dell’ex alunno Charles Barkley. La formazione di coach Tony Bennett, che a roster ha Francesco Badocchi (spazio quasi nullo per lui…), ha un play leader come Ty Warren, un lungo atletico come Diakite, un tiratore pericoloso come Kyle Guy e soprattutto un prospetto NBA come DeAndre Hunter, una sorta di nuovo Kawhi Leonard per fisico, capacità di fare tantissime cose e di essere decisivo anche in difesa.

Pronostico: Virginia in finale.


Texas Tech-Michigan State

E’ la semifinale con più fascino, forse la meno attesa visto che in quella parte di tabellone c’erano Duke, Gonzaga e Michigan. Texas Tech, oltre alla presenza di Davide Moretti, decisivo e pedina fondamentale, ha dimostrato di essere la miglior difesa d’America al di là dei numeri e che coach Chris Beard, eletto Allenatore dell’anno, ha impostato un sistema molto remunerativo. Non hanno bisogno di presentazioni gli Spartans, vincitori della Big Ten, capaci di far fuori Duke e con alla guida un santone come Tom Izzo.

I Red Raiders hanno centimetri, atletismo, buoni attaccanti (il tiratore Matt Mooney, oltre a Moretti) e soprattutto una potenziale Lottery Pick come Jarrett Culver, elegantissimo esterno in grado di giocare tre ruoli dall’1 al 3, che è il leader della squadra in punti, rimbalzi e assist e che in molti avvicinano a Paul George. Gli Spartans sono senza prospetti NBA dopo Miles Brides e Jaren Jackson Jr., sono una squadra operaia e tosta con una guida come Cassius Winston e notevole fisicità, in particolare nei lunghi Ward, Tillman e Goins, tutti con dimensione perimetrale. MSU sembra avere qualcosa in più ma sarà tirata fino alla fine.

Pronostico: Michigan State in finale.


Duke, North Carolina, Gonzaga: i grandi assenti

Soltanto una numero 1, ovvero Virginia, è approdata alla Final Four: Duke e Gonzaga si sono fermate alle Elite 8, così come Kentucky, mentre North Carolina addirittura prima, alle Sweet 16. I Blue Devils, nonostante un mostruoso Zion Williamson da quasi 23 punti e 9 rimbalzi di media e gli altri due prospetti NBA Barrett e Reddish, hanno faticato nel Torneo e sono usciti contro Michigan State dopo averla spuntata sia contro Central Florida, sia contro Virginia Tech, tradite da due clamorosi errori in lay up.

Si sono fermate ad un passo dalla Final Four anche Gonzaga e Kentucky: gli Zags si sono arenati contro la difesa di Texas Tech nonostante Rui Hachimura e Brandon Clark abbiano mostrato le loro doti in vista del Draft (entrambi Top 20), mentre i Wildcats di coach John Calipari hanno perso all’overtime contro Auburn pur evidenziando il talento della guardia Herro e dell’ala Keldon Johnson, ma soprattutto la duttilità di PJ Washington (28+13 contro i Tigers), un possibile “steal of the Draft”. Non sono bastati invece a North Carolina i talenti di Coby White, Nassir Little e Cam Johnson per andare fino in fondo: i primi due si sono già dichiarati per il Draft, White (play veloce e con grande tiro da fuori, attaccante di razza) sta scalando posizioni e andrà in Top 10, Little ha mostrato segnali di crescita al Torneo e potrebbe rientrare nelle prime 15 (fisico assurdo, tutto da costruire tecnicamente).

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