Barcellona 1989 - Le favole di Esodo


Che la Steaua ’86 non fosse giunta in fondo per caso lo dimostra questa edizione. E pazienza se stavolta all’ultimo round fa da sparring partner ad un peso massimo fra i più forti di ogni epoca, il Milan del primo Sacchi. Quello vero. 

In un esodo mai visto (almeno 80 mila rossoneri), un trionfo - e un calcio - da favola: la compagine rumena viene martellata alle corde con un ritmo altissimo, pressing e forcing (che sarebbe bene non confondere), fuorigioco e diagonali come se piovesse. 

A piovere sono invece i palloni dei fuoriclasse olandesi al loro massimo splendore. Di testa, da fuori area, di destrezza e di potenza. 

Un inno al calcio moderno, che, paradossalmente, farà danni per via dei tanti maldestri imitatori. 

Curiosità, in cotanto dominio (memorabile la doppia umiliazione al Real Madrid in semifinale), a Belgrado il Milan, in svantaggio con la Stella Rossa negli ottavi, si salvò con la nebbia e, nel replay, ai rigori. 
Christian Giordano, Guerin Sportivo

IL TABELLINO
Barcellona (Spagna), “Camp Nou”, 24 maggio 1989 
Milan-Steaua Bucarest 4-0 
Milan (4-4-2): G. Galli – Tassotti, F. Baresi, Costacurta (74’ F. Galli), P. Maldini – Donadoni, Colombo, Rijkaard, Ancelotti – Gullit (59’ Virdis), van Basten. All.: Sacchi. 
Steaua Bucarest (4-4-2): Lung – Petrescu, Bumbescu, Iovan, Ungureanu – Minea, Hagi, Stoica, Rotariu (46’ Balint) – Lacatus, Piturca. All.: Iordanescu. 
Arbitro: Karl-Heinz Tritschler (Germania Ovest). 
Marcatori: 18’ e 39’ Gullit, 28’ e 47’ van Basten. 
Spettatori: 97 mila circa.

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