Wembley 1963 - A Cesarone quel che è di Cesarone


A sorpresa, il “Tempio” è per metà vuoto. 

Secondo stereotipo italianista, contro i campioni in carica il Milan pensa prima a non prenderle. Niente ala Barison e vai con Pivatelli sul faro Coluna (che sull’1-1 finirà azzoppato, e decentrato sull’out come si faceva per i “rotti” quando non c’erano le sostituzioni). 

Il Benfica deve rinunciare all’infortunato Germano. La partenza è sottoritmo e prevale la prudenza col Benfica che palleggia fino con Santana e Coluna. 

Al 18’ Eusébio lascia sul posto il Trap (che poi passerà su Torres, lasciando la Pantera nera a David) e fa secco Ghezzi sul palo lontano. 

Al 58’ Trap pesca da destra Altafini al limite dell’affollatissima area. Il brasiliano si gira e tiene bassa la palla che infila Costa Pereira. 

Un pasticcio difensivo, al 66’, permette a Rivera di mandare in porta Altafini, che sbaglia la prima conclusione prima di ribadire a rete. È il suo 14° sigillo del torneo. Un record, e vale la prima Coppa italiana. 
CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo

IL TABELLINO
Wembley (Londra), «Imperial Stadium», 22 maggio 1963
Milan-Benfica 2-1 
Milan (1-4-2-1-2): Ghezzi – C. Maldini – David, Benítez, Trapattoni, Trebbi – Sani, Pivatelli – Rivera – Altafini, Mora. All.: Rocco. 
Benfica (4-2-4): Costa Pereira – Cavém, Humberto, Raúl, Cruz – Santana, Coluna – José Augusto, Torres, Eusébio, Simões. All.: Riera. 
Arbitro: Arthur Holland (Inghilterra). 
Marcatori: 19’ Eusébio (B), 58’ e 70’ Altafini (M)
Spettatori: 45.715.

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