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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

-10 giorni al via: Premier, Bundes e Ligue1 già storiche

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Ancora dieci giorni e ci siamo: ricorrenze tonde tonde, come il pallone che tornerà a rotolare nei primi tre grandi campionati europei pronti a ripartire. Trent'anni di Premier League, venti di Ligue1 e sessantesima stagione di Bundesliga. Ancora prima che comincino, annate comunque storiche. Come in questa lunga estate calda, c'era un afoso pomeriggio il 15 agosto di trent'anni fa quando il19enne Brian Deane dello Sheffield United segnò, dopo cinque minuti su rimessa di Carl Bradshaw, il primo dei 30.987 gol realizzati nella storia della Premier League. Oggi come allora, il Manchester United - che avrebbe poi vinto quel campionato - insegue i fasti del passato, con la differenza che, con ten Hag, ora deve ripartire per l'ennesima volta da zero. Non più con Pogba, Matic, Mata e Cavani. E addirittura senza Champions League, dunque senza Cr7. Lo farà con due ex Ajax - in campo il danese Eriksen (arrivato gratis dal Brentford) e in panchina l'olandese che, andato a scu

Will Robinson, Top Scout, Dies at 96

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https://www.nytimes.com/2008/04/30/sports/30robinson.html By Bruce Weber   The New York Times - April 30, 2008 Will Robinson, who broke racial barriers as a college basketball coach, discovered talented players as a scout for both professional basketball and football teams, and was an influential figure in both interscholastic and professional sports in Detroit, his hometown, died there Monday. He was 96. The cause was complications of pneumonia, his granddaughter Leah Robinson said. It was in 1970, four years after the landmark championship game that ushered in the era of integration in college basketball - Texas Western, with five black starting players, defeating the University of Kentucky and its entirely white roster - that Mr. Robinson was hired as head coach at Illinois State University . He became the first black man to hold a head-coaching post in Division I, the top competitive tier of the N.C.A.A. Mr. Robinson spent five years at Illinois State and never presided over a l

CANICOLA. DIARIO SPORTIVO DI LUGLIO. IL TOUR, EUGENE, WIMBY E ALTRO

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di SIMONE BASSO Sport e cultura - lunedì 25 luglio 2022 2 luglio, Nyborg I 18 chilometri del ponte del Grande Belt portano i corridori del Tour tra il pianeta e la luna. Lassù, sospesi, il mare là sotto che sembra un vetro azzurro di Murano, con Eolo in faccia che riduce i passistoni a mo’ di frangivento per il plotone intero. Gli scalatorini, graziati, coperti, in gita. Finisce il Kattegat e il gruppo viene inghiottito dalla folla. E dalla follia, consueta: i 100 metri di buio morale della (vecchia) volata sono diventati almeno 5000. L’asfalto liscio, un paio di curvacce, una dozzina giù per terra che fanno da tappo per gli altri. Lo sprint, preso da un falsopiano in discesa, fra una spallata e una testata, se lo aggiudica Fabio Jacobsen con un’accelerazione da motorino. Secondo l’universale Wout Van Aert (nuova maglia gialla), terzo Mads Pedersen. Come Piero Manzoni, per Jacobsen la Danimarca è il Paradiso, questo pomeriggio; 696 giorni fa, al Giro di Polonia, a Katowice, un’altra vo

Sul Peyragudes, l'orizzonte del decennio: Jonas vs Tadej, nemici mai

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Questa è la linea dell'orizzonte. L'orizzonte di un duello generazionale: dallo scorso, per questo e chissà per quanti altri prossimi Tour. Sul Peyragudes, secondo tappone del trittico pirenaico, a Tadej Pogačar la vittoria di giornata, e a Jonas Vingegaard un'altra fetta di quella che lo aspetta a Parigi. Prima però ci sono Hautacam e, il penultimo giorno, la crono d'altri tempi a Rocamadour. Frazione spettacolare, la 17esima, come tutta questa Grande Boucle . Il caldo dà una leggera tregua, ma Pogačar vuole corsa dura; e il suo fido Brandon McNulty fa la corsa della vita. Cadute e Covid hanno decimato il plotone, e non vale più nemmeno l'alibi della squadra: non è vero che Pogačar non ce l'ha. Il 124enne americano di Phoenix va riprendere i fuggitivi e disarciona tutti di ruota. Tutti meno due: il suo capitano e la maglia gialla Vingegaard attaccato come una cozza allo scoglio sloveno. Pogačar ci prova a staccarsela ai -20,3 in cima al Val Louron: niente, il d

Connie Hawkins' charismatic game, likable personality made him Suns' first star

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https://eu.azcentral.com/story/sports/nba/suns/2017/10/07/connie-hawkins-charismatic-game-likable-personality-made-him-suns-first-star-connie-hawkins-death/743284001/ SCOTT BORDOW | The Republic | azcentral.com Al McCoy loves to tell stories about former Suns great Connie Hawkins, who died Friday at the age of 75 . Here’s one of them: After Hawkins’ autobiography “Foul! The Connie Hawkins Story” was published in 1972, Hawkins would do a series of interviews in whatever city the Suns were playing in that night. At the end of one long road trip, the Suns were in Kansas City to take on the Kings, and Hawkins was exhausted. But, as was his agreeable nature, he consented to the round of interviews that morning and afternoon. In the locker room before the game, McCoy noticed that Hawkins wasn’t around. He asked longtime Suns trainer Joe Proski where Hawkins was, and Proski said, “I don’t know. I’ve been trying to call the guy, but no one is answering in his hotel room.” Worried, the Suns

CONNIE "THE HAWK" HAWKINS - Il volo spezzato del Falco

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https://www.amazon.it/Connie-Hawkins-spezzato-Basketball-Portraits-ebook/dp/B01B3WU3VY/ref=sr_1_7?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1507461802&sr=1-7 Figlio del ghetto e leggenda dei playground newyorkesi, aprì la via ai maestri del gioco “sopra il ferro”. Estraneo allo scandalo delle scommesse nel college basketball, fu bandito da NCAA e NBA. Quando fu “riabilitato”, non era già più il vero The Hawk. Falco a metà di Christian Giordano © RAINBOW SPORTS BOOKS © «È stato Elgin prima di Elgin, Julius prima di Julius, Michael prima di Michael. A livello individuale, il più forte giocatore che io abbia mai visto». Per Connie Hawkins, più che un giudizio un’investitura. Ad accollargli la metaforica spada sulla spalla, ai microfoni della ESPN, sua maestà Larry Brown, allora coach dei Philadelphia 76ers ma suo avversario in campo nella finale ABA 1967-68. Non che a certi nomi occorrano i relativi cognomi, ma specifichiamo. Giocando quindici, venti anni avanti ai suoi

Aussie è se vi pare: "Bling" Matthews beffa Bettiol a Mende

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Bling! Buona la terza per Michael Matthews. Dopo due secondi posti dietro altrettanti fenomeni - Tadej Pogačar a Longwy alla sesta, Wout Van Aert a Losanna all'ottava - il 31enne australiano centra il quarto successo al Tour cinque anni dopo la tripletta del 2017. "Bling" - come lo chiamano in gruppo per la sua passione per gioielli e monili assortiti, sprecata la grande occasione del giorno prima a Saint Etienne, apre e chiude la fuga decisiva con un'azione da manuale. Attacca ai -1,9km e spezza il sogno di Alberto Bettiol, che pure, ai -2,8km, lo aveva ripreso e staccato. Matthews, quasi incredulo, arriva a Mende con 15" sul vincitore del Fiandre 2019 e 34" su Thibaut Pinot. E si regala così la 39esima vittoria in carriera, la seconda per la Bike Exchange dopo la volatona di di Dylan Groenewegen a Sønderborg, nella terza e ultima frazione danese. A proposito di danesi: la maglia gialla Jonas Vingegaard si attacca alla ruota di Pogačar, che prova invano a