I traumi, la rock band e i 4 cani «economisti» - Storia di un integrato diventato apocalittico


La sorella Karina è la sua consigliera e il suo «faro»
Misticismo - Lo staff ha smentito che chieda consigli agli adorati mastini, clonati dal primo cane

21 Nov 2023 - Corriere della Sera
dall’inviata a Buenos Aires - Sara Gandolfi
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«Guardalo che bello, lassù, circondato dalle sue donne», urlava Graciela sotto il palco montato davanti all’Hotel Libertador di Buenos Aires. Spettinato, frastornato, forse un po’ incredulo, Javier Milei stava ritto fra la sua vice-falco Victoria Villarruel e le due future first ladies. Due, perché la procace fidanzata Fátima Florez — presentatrice tv, molto brava a imitare l’ex presidente Cristina Kirchner — ha già chiarito che non rinuncerà alla carriera e cederà spesso il ruolo alla sorella minore del suo fidanzato, la potentissima Karina. Tra le signore, domenica notte, i sorrisi pubblici si alternavano a sguardi torvi. Chissà quanto durerà la luna di miele della first family.

Milei, 53 anni, è abituato alle turbolenze familiari. Ex bambino bullizzato a scuola e maltrattato dal padre «Beto», per molti anni non ha parlato ai genitori. Con Karina, «mi Jefe», il mio capo, ha invece un forte legame, quasi morboso. È stata la prima a ringraziare, dopo la vittoria: «Senza di lei, nulla di tutto questo sarebbe accaduto». Karina, onnipresente e timida in pubblico, ha creato il personaggio politico e decide la strategia.

Cantante, maestro di sesso tantrico, economista scapigliato nei talk-show. La biografia del neo-presidente è ricca di dettagli succulenti. Forse il più chiacchierato è l’attaccamento ai quattro mastini da 100 chili con cui condivide casa, clonati in un laboratorio negli Stati Uniti da un cane morto sei anni fa, «era un figlio, per me». Portano nomi di economisti che ammira: Milton (Friedman), Murray (Rothbard), Robert e Lucas (dal Nobel americano Robert Lucas). Per mettere a tacere le malelingue, il suo staff ha smentito che parli ai cani per chiedere consiglio.

«El loco», il pazzo, lo chiamavano a scuola. Ed è così che era conosciuto anche nelle giovanili della squadra di calcio del Chacarita, dove è ricordato come un portiere impetuoso che si gettava a capofitto, all’occorrenza, contro gli attaccanti rivali. A quel tempo sfoggiava una criniera bionda con frangia alla Rod Stewart, anche se amava di più i Rolling Stones, il mito della sua rock-band adolescenziale, gli Everest. Laureato in Economia all’Università di Belgrano, ha fatto uno stage alla Banca Centrale, che non lo assunse e che ora lui vuole «demolire». Con il doppio master, arriva l’adesione alle idee libertarie. Nemico della "Casta", ma al suo servizio, per un periodo, come capo economista della Fondazione Acordar, il think tank che assisteva i candidati peronisti alla presidenza, tra cui lo stesso Massa, nel 2015.

Un capitolo a parte è il suo rapporto con il misticismo. Ad esempio, sostiene di aver incontrato il suo defunto cane Conan 2.000 anni fa, nel Colosseo romano, gladiatore contro leone ma che una forza superiore non li abbia fatti combattere (il leone era un simbolo della sua campagna). Milei è convinto che «l’Unico» parli con lui, anche se spesso preferisce i tarocchi della sorella. «Quello che faccio a porte chiuse è un mio problema», ha detto in un’intervista. Battezzato nella Chiesa cattolica, ha sollevato un’ondata di polemiche definendo il Papa «un demone in Terra» e lo Stato «la cinghia di trasmissione del male». Di recente, si è avvicinato all’ebraismo.

Per molto tempo, ogni venerdì, è andato da uno psicologo. Finché ha deciso di interrompere la terapia: «Sono guarito», ha assicurato agli amici. Tra questi la cantante Daniela Mori, che ha frequentato per alcuni mesi. Quel posto vuoto al suo fianco è stato subito ri-occupato da Karina, passata dalla vendita di torte via-Instagram a guidare la campagna elettorale del fratello.

In politica, quella di Milei è stata un’ascesa rapidissima. Deputato da soli due anni, ammiratore di Donald Trump e del brasiliano Jair Bolsonaro, è riuscito ad incarnare la rabbia e la frustrazione nei confronti della politica tradizionale che ha condotto l’Argentina sull’orlo dell’abisso, brandendo una motosega ai comizi. «Prendi un personaggio di Puccini, mettilo nella vita reale e quello sono io», ha detto Milei allo storico Pablo Stefanoni, autore del saggio La rebeldia se volvió de derecha?. Forse il ritratto più sincero di se stesso.


STRATEGA

Karina Milei, è passata da vendere torte su Instagram a dirigere la campagna del fratello, curandone il personaggio. Sono legati fin da piccoli: lui la chiama «il mio capo» e l’ha ringraziata per prima nel discorso della vittoria.

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